Video sulla liberazione dei macachi «Così abbiamo salvato gli animali»

Gli animalisti del Fla rivendicano il blitz in una ditta per servizi farmaceutici: cd, film e volantino sequestrati dalla Digos

Paola Fucilieri

Agire e documentare. «Punire» e rivendicare. Tutto passa ormai attraverso la testimonianza mediatica di filmati e videoregistrazioni diffuse su ampia scala. E anche le frange più estreme del movimento animalista hanno pensato bene di adeguarsi. Così, il commando di uomini e donne del Fla (Fronte di liberazione animali) entrati in azione nella notte tra lunedì e martedì all’interno di una ditta che si occupa di servizi conto terzi in ambito farmaceutico, la «Harlan Italy srl» di Correzzana liberando centinaia di topi e 18 macachi, ieri hanno voluto esibire e firmare il loro gesto. Giusto per non creare perplessità su a chi attribuire la responsabilità dell’azione quelli del Fla ieri hanno fatto recapitare per posta alla sede dell’agenzia di stampa Ansa, al palazzo dell’informazione di piazza Cavour, un volantino con un cd e una videocassetta che mostrano chiaramente le varie fasi del blitz messo a segno qualche sera fa nella ditta che «alleva roditori e scimmie destinati alla vivisezione» come recita il foglio. «Attraverso una fessura dal locale degli impianti di aerazione - si legge ancora nel documento firmato dal Fla - abbiamo trovato accesso al sottotetto. Sollevando porzioni di controsoffitto e utilizzando una scala ci siamo trovati nelle stanze in cui vengono allevati gli animali. Da qui ci siamo messi al lavoro per portarne via più possibile, prendere documenti e distruggere macchinari».
«Nelle celle frigorifere - afferma ancora il volantino - abbiamo documentato la presenza di corpi che l'accanimento e la furia di questi scienziati hanno reso completamente irriconoscibili: un topo con il cranio sfondato e crocifisso con delle puntine, ratti con il ventre squarciato e conigli totalmente sfigurati».
«Un piano studiato nei minimi dettagli in precedenza quello del Fronte di liberazione animali - spiegano alla Digos i cui investigatori ieri mattina, poco dopo le 13, si sono recati in piazza Cavour per visionare il materiale della rivendicazione -. Prima d'entrare in azione il gruppo, infatti, aveva coperto le telecamere a circuito chiuso della ditta di Correzzana. Gli autori dell'insolito gesto hanno anche distrutto computer, microscopi e tutto il materiale tecnologico presente nei laboratori. E, alla fine del raid, hanno trovato pure il tempo per lasciare sui muri alcune scritte: “Le nostre coscienze contro la vostra legge”, “Assassini”, “Animali liberi”. Naturalmente è stata aperta un’inchiesta la cui necessità il materiale requisito oggi (ieri per chi legge) va ad avvalorare».
La mattina dopo il blitz ad accorgersi per prima di quanto era accaduto è stata l'impiegata della ditta. Sul posto sono quindi giunti i carabinieri che si sono subito resi conto di essere più avvezzi a catturare i malviventi piuttosto che i macachi. Le scimmie saltavano, correvano e s'arrampicano ovunque.

Solo gli esperti circensi, sopraggiunti da Varese e armati di fucili con proiettili narcotizzanti, sono riusciti a riportare in gabbia le scimmie. Ma non prima di sera. Dei topolini, invece, nessuna traccia. «Forse gli animalisti li hanno liberati nei boschi» ipotizzano alla Digos.

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