La battaglia tra Michele Santoro e Mediaset continua. Anche se, il convitato di pietra è sempre Silvio Berlusconi. La canzone "In questo mondo di ladri" di Venditti fa da sottofondo al monologo iniziale del conduttore nell'ultima puntata di Servizio Pubblico. E l'incipit contiene il solito attacco, misto a vittimismo e autoreferenzialità, del guru televisivo.
"Ho ricevuto una citazione per danni da Mediaset perché io ho parlato in un'intervista di conflitto d'interessi", ha detto Santoro, aggiungendo che "questa citazione arriva dopo che Berlusconi ha chiesto a Masi e di chiudere Annozero, dopo che siamo stati cacciati dalla Rai, dopo che le porte de La7 si sono chiuse e dopo che il Tg5 ha detto che gli attentati ai ripetitori in Trentino ce li eravamo fatti praticamente da soli". La conclusione del sermone santoriano poi recita così: "Parlare del conflitto d'interessi in questo Paese è molto complicato. Soprattutto parlare di tv è complicato".
Per dirla tutta, "a sostenere che gli attentati ai ripetitori in Trentino ce li eravamo fatti praticamente da soli", più che il Tg5 era stato Alessandro Sortino, inviato del programma di La7 dell'ex braccio destro di Santoro, Corrado Formigli. Ma a parte questa precisazione, anche sulla Rai la storia raccontata dal conduttore cambia a seconda del contesto. Perché fu lo stesso Santoro a sostenere in un'intervista al Fattoquotidiano (la stessa che ha provocato la citazione di Mediaset) che "alla Rai mi sentivo assediato: regole, regolette, codicilli, pseudogaranti, partiti dappertutto. Ormai questo sistematico abuso di potere costruito da interessi estranei e confliggenti con quelli della Rai emerge da tutte le inchieste: P4, Trani, Hdc… Ero costretto a difendere l’esistente, e sempre più a fatica. Annozero arricchiva la Rai, che però ci trattava come criminali, indesiderati, imposti dai giudici. E mi sono ribellato a quella gabbia: c’è la possibilità di lavorare liberamente altrove?".
Insomma, l'essere cacciato è un po' diverso. Comunque, è il mancato approdo a La7 il nodo cruciale della questione. E che ha portato il Biscione ad adire vie legali contro Santoro.
Il motivo lo ha precisato l'azienda: "L’azione è stata avviata per un punto specifico: in particolare nei confronti della parte in cui Santoro afferma che Mediaset ha esercitato pressioni su Telecom per impedire che lui stesso andasse a La7, facendo saltare un accordo già siglato con l’ad della rete Giovanni Stella. Circostanza smentita dallo stesso Stella e non vera". Ma questo non conta. Conta solo iniziare la trasmissione raccontando di una vicenda personale per attaccare ancora una volta Mediaset.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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