Nella globale evoluzione dei sistemi di comunicazione si inserisce con uniniziativa originale la società Hotelplan, tour operator leader nel nostro Paese, usando uno strumento non proprio rivoluzionario, per propagandare il suo prodotto, ma che in questo caso lo è: il cinema. Oggi il costo di uno spot pubblicitario girato in una qualsiasi località turistica di moda si aggira sui 700/800mila euro. Ecco allora il film Voglio la luna, realizzato da un gruppo di cineasti di varia estrazione, ma lidea è di uno dei due protagonisti, il non attore Marco Cisini, il cui volto somiglia ad alcuni noti senza ricordartene nessuno. In realtà Cisini è il direttore tour operating Hotelplan Italia. Unoperazione di marketing che al di là della tenuta cinematografica può essere identificata come una sorta di apripista proponendo una modalità alternativa al tradizionale spot: trenta secondi che costringono utenti e pubblicitari a condensare freneticamente il messaggio in quel breve lasso di tempo, con montaggi clippati a volte incomprensibili. Certo, non è augurabile che ogni azienda pretenda di girare un vero film per le sue campagne pubblicitarie, affogherebbe lintero sistema in un delirio di costi e causerebbe la fuga del consumatore.
Tuttavia nel caso di prodotti basati sullacquisto meditato, come le vacanze, appunto o lautomobile, la casa o il mutuo, con loriginale iniziativa di Hotelplan un film di piacevole intrattenimento, ancorché realizzato da veri professionisti, capaci di confezionare sceneggiature scorrevoli interpretate da attori capaci potrebbe davvero ribaltare le modalità che intercorrono tra limmagine di unazienda e il consumatore. Diretto da Roberto Palmieri e Rocco Barbaro, Voglio la luna ha ambizioni di sceneggiatura che si evidenziano nella comicità lunare e nella ricerca di uno stile understatement.
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