Volkswagen taglia, a rischio 20mila posti

Piano di riduzione dei costi. Risultati 2005 migliori delle aspettative

da Milano

Volkswagen, il maggiore gruppo automobilistico europeo, ha annunciato una «radicale ristrutturazione» che potrebbe portare a una riduzione di circa 20mila dipendenti, nonostante i positivi risultati ottenuti dalla società nel corso del 2005.
Il presidente del gruppo, Bernd Pischetrieder, in conclusione della riunione del consiglio di sorveglianza, che si è tenuta ieri a Wolfsburg, per approvare il piano di contenimento dei costi, ha però precisato che l’obbiettivo non è quello di sopprimere posti di lavoro. Inoltre, ha assicurato che verrà rispettato l'accordo concluso con i sindacati nel 2004, che prevede tra l'altro, e fino al 2011, il mantenimento del livello occupazionale di 103mila dipendenti nei sei stabilimenti della Germania dell'ovest.
In questa occasione i sindacati avevano fatto concessioni che, tuttavia, secondo i manager di Volkswagen, non sono sufficienti ora a garantire la competitività della produzione. Per assicurare i posti occorrerà, a detta del presidente, trattare nuove condizioni. Obiettivo del programma di risparmio è l'eliminazione dei deficit di produttività e la ristrutturazione degli stabilimenti che producono la componentistica.
Pischetsrieder ha in ogni caso smentito le ipotesi circolate nei giorni scorsi sulla vendita di questi settori. Il piano ha colpito duramente le aspettative dei dipendenti, soprattutto in quanto è stato reso noto ieri in coincidenza con le anticipazioni sulle cifre del bilancio del 2005, che risulterebbe migliore di quanto previsto dagli analisti.
L'utile operativo del gruppo, comprese le entrate straordinarie, è aumentato del 70% arrivando a 2,79 miliardi di euro. Se si guarda solo all’attività caratteristica il risultato è stato di 1,12 miliardi di euro (+60%). Il fatturato complessivo per l’anno appena trascorso si è attestato a 95,27 miliardi di euro.
L'utile operativo del comparto automobilistico è passato da 1,2 a 1,9 miliardi di euro. Anche le vendite (5,24 milioni di auto) hanno registrato un aumento del 3,2% su base annuale. Il maggiore contributo agli utili sarebbe arrivato anche questa volta dall'Audi e dal settore dei servizi finanziari. I dividendi saranno aumentati da 1,05 a 1,15 euro per azione.

La pecora nera del gruppo resta il marchio Volkswagen, la cui situazione è stata oggi definita da Pischetsrieder, senza ulteriori precisazioni, «del tutto insoddisfacente». Gli analisti prevedono per le vendite di autovetture con questo marchio un risultato di poco superiore allo zero.

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