Volumi da leccarsi i baffi

Cucinare bene è una cosa maledettamente difficile altrimenti non si spiegherebbero gli scaffali strapieni di ricettari, le tante trasmissioni in cui orde di esperti spiegano i segreti di questa o quella pietanza, le pagine golose di giornali e riviste, senza scordarci blog e forum dove tanti danno gratis il peggio di sé. Tutti smaniano dal desiderio di carpire i più reconditi segreti dello chef, però i responsabili del premio Bancarella di Pontremoli nel tempo hanno rilevato come il livello dei contenuti della pubblicistica golosa sia basso come un soufflé venuto male. Da qui la decisione di istituire il Bancarella della cucina, escludendo i ricettari e sperando nel tempo di innalzare la qualità del pubblicato. Adesso tocca ai libri usciti nel 2008.
Tra gli editori che meglio si dedicano al pianeta gola c’è Guido Tommasi di Milano, guidotommasi.it. Tanti titoli, diversi prodotti direttamente. Tra questi spicca Nella dispensa di Don Camillo (pp.252, euro 13) di Enrico Sisti e dei fratelli Andrea e Giorgio Grignaffini, fatica uscita nel centenario della nascita (e nel quarantennale della morte) di Giovannino Guareschi. Siamo nella Bassa parmigiana. Bello il punto di partenza, un tarlo: chi cucina per Don Camillo? Il suo rivale, Peppone, ha una moglie e lui nemmeno la perpetua...
Luisella Ceretta firma invece per Susalibri, susalibri.it, Le donne e la cucina del ventennio (pp. 128, euro 14).

Ventennio come i vent’anni del fascismo, non come preciso arco temporale in un netto ripercorrere le tante miserie e la notevole nobiltà d’animo e di ingegno delle piemontesi alle prese con il problema di sfamare i loro uomini, figli, mariti o clienti in trattoria. Si va dal 1935 al termine della seconda guerra mondiale. Allora la retorica superava pane e companatico.

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