Vu’ Cumpra’? «No, grazie» In spiaggia il kit antiabusivi

Valeria Arnaldi

Lettino, crema abbronzante e il cartello «no grazie». È il kit da spiaggia dei bagnanti di Maccarese, che, stanchi del continuo viavai di venditori abusivi, che tentano insistentemente di vendere loro merce d’ogni tipo, hanno deciso di correre ai ripari con più o meno improvvisati ed efficaci strumenti di dissuasione. Sembra che, quest’estate, infatti, le spiagge di Maccarese siano diventate il cuore dello shopping abusivo sul litorale. Martedì sera, nel corso di un blitz anti-abusivismo, la polizia municipale di Fregene ha scoperto nelle tenuta alle spalle degli stabilimenti una quarantina tra marocchini, senegalesi e bengalesi con centinaia di articoli contraffatti, dalle borse ai costumi da bagno, dagli orologi ai cd con le ultime hits italiane e straniere. Leggermente defilata da Fregene, Maccarese è sempre stata scelta da persone alla ricerca di atmosfere meno modaiole e più tranquille. Della agognata tranquillità, però, oggi sembra non esserci traccia. La concentrazione di venditori supera di gran lunga quella dei bagnanti, che si ritrovano così, loro malgrado, al centro di un vero e proprio assedio. La massiccia presenza di abusivi con merci più o meno simili non poteva non generare un’accesa concorrenza, combattuta a colpi di sconti, promozioni, ma soprattutto, insistenza. Il cliente si vince per sfinimento, sembra essere il motto della spiaggia. A nulla vale fingere di dormire. Spesso non basta dire no, ma è necessario intavolare lunghe conversazioni per convincere il venditore che veramente non si ha intenzione di comprare nulla. «La situazione è diventata insostenibile - spiega Fabrizio Fumagalli, presidente per il Lazio del Sindacato Italiano Balneari -. Prima si concentravano nei tratti di spiaggia libera, adesso entrano negli stabilimenti. Le norme per allontanarli ci sarebbero, mancano le forze dell’ordine per farle rispettare. A volte il personale prova a mandarli perlomeno sul bagnasciuga, al di fuori delle concessioni, ma bisogna stare attenti, perché molti venditori hanno reazioni violente. I più minacciati sono i clienti, che vengono frequentemente disturbati, senza contare i rischi per la salute legati alla vendita di prodotti alimentari, dalle grattachecche al cocco, e di creme e prodotti per la pelle contraffatti e quindi non garantiti. Ci sono anche i massaggiatori, che, non avendo alcuna competenza, rischiano di fare più male che bene». Parere unanime anche dai bagnanti: «Sono troppi. Tolgono il gusto di stare al mare»; «Qui si viene per stare tranquilli. A forza di respingere i loro attacchi, si torna a casa più stanchi e stressati di quando si è arrivati». Ad arrestare il viavai non è bastato neanche il blitz della municipale. Ieri, infatti, altri venditori hanno preso il posto di quelli ai quali la merce era stata sequestrata. Cambiati visi ed articoli, il disagio è rimasto lo stesso.

«Abbiamo messo il cartello no grazie, sperando di tenerli lontani - spiegano due amiche allo stabilimento Puntarossa - ma non è servito a granché. Alcuni hanno fatto finta di non vederlo, altri di non saper leggere. Forse avremmo dovuto scriverlo in più lingue».

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