Argentina, è convinta che la figlia sia posseduta. La fa stuprare dal compagno-santone

Un tremendo caso di violenze sessuale dall'Argentina: una madre ha fatto stuprare la figlia per anni perché convinta che fosse posseduta dal demonio

Argentina, è convinta che la figlia sia posseduta. La fa stuprare dal compagno-santone

Era coinvinta che lo stupro potesse liberare la piccola figlia dal demonio. Così una Celia Beatriz Sosa - madre argentina - ha fatto violentare la piccola di soli 8 anni, oggi 17enne dal compagno, Eduardo Gimenez.

"Così mi stupravano per esorcizzarmi"

La donna era inoltre certa che il fidanzato 40enne fosse una santone, o una specie di esorcista e ha costretto la figlia a subire violenza sessuale per oltre 7 anni. Non solo: la ragazza all'età di 14 anni sarebbe stata costretta ad abortire illegalmente in Paraguay dopo essere rimasta incinta in una delle violenze carnali.

L'anno successivo la ragazza ha trovato il coraggio di denunciare e ha raccontato tutto alla nonna che immediatemente si è recato dalla polizia. Qui, la vittima ha spiegato - con l'aiuto degli psicologi - quanto subito in tutti quegli anni. "Era sempre ubriaco, non mi è mai piaciuto. Era riuscito a convincere mia madre che io fossi posseduta e mi costrinsero a fare quelle cose, anche se ovviamente non volevo. Mia madre mi allargava le gambe a forza e lasciava che lui mi violentasse". E ancora: "Succedeva ogni sera, se mi ribellavo mia madre mi picchiava e mi frustava, legandomi al letto e costringendomi.

A volte usava il preservativo, altre volte no".

Dopo la confessione alla polizia, la madre della ragazza è stata condannata a 15 anni. mentre il patrigno è riuscito a fuggire. Ora è ricercato dalla polizia argentina, come riporta Leggo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica