Storia o aberrazione? Quando si parla della storia d'Italia, il Nord e il Sud finiscono per diventare due fazioni, con sovente delle derive secessioniste da entrambe le parti. Ma la domanda che ci si ritrova a porre in questi giorni è: può un museo finire al centro di questa eterna diatriba? La risposta è sì: accade da oltre due settimane con il museo Lombroso di Torino, al centro di due differenti petizioni online su Change.org.
La prima petizione chiede che il museo, che contiene resti umani, calchi in cera e opere in ceramica realizzate da carcerati dell'800- in grandissima parte meridionali - chiuda i battenti. In questa richiesta è la città di Torino che finisce sotto la lente d'ingrandimento, poiché il museo, si legge, «è un omaggio della città a questo pseudo-scienziato che teorizzò l'inferiorità dei meridionali rispetto ai settentrionali». Non solo, al fondatore Cesare Lombroso si attribuisce l'aver ispirato le teorie razziali del nazismo e negli USA, e si denuncia come i resti umani siano stati sottratti, a suo tempo, illegalmente.
A sostegno di questa tesi vi sono le richieste degli ultimi anni, da parte di enti locali o discendenti, di riavere le spoglie di alcuni briganti contenute nel museo. C'è da dire che i meridionalisti si riferiscono spesso alla teoria storiografica che ormai da molti decenni parla di annessione del Mezzogiorno al Piemonte e - come in ogni guerra civile che si rispetti - ci saranno stati degli errori giudiziari che hanno attribuito a quei briganti, che in realtà difendevano i Borboni con azioni di disturbo, lo status di veri e propri criminali. Tutto vero, ma è difficile non notare che quella stessa storiografia parla della nascita del fenomeno mafioso nel meridione proprio negli anni dell'Unità. La vera domanda è: ammesso per assurdo che non ci siano stati errori giudiziari, il peggior criminale ha diritto alla dignità e a una sepoltura? Ma anche: questo museo, che è affiliato alla locale università, può costituire un importante fondamento per gli studi storici di criminologia, seppur con la consapevolezza che le teorie di Lombroso siano superate?
Di parere contrario i sostenitori dell'altra petizione, quella per il mantenimento del museo Lombroso. «Alcune persone - si legge in essa - hanno pensato di farlo chiudere adducendo ragioni di razzismo o "cavolate" simili». In realtà, però, il museo non è affatto chiuso, tranne la domenica per il riposo settimanale.
Anzi, sono addirittura previste agevolazioni per coloro che vogliono visitare anche il Museo di Anatomia Umana e il Museo della Frutta. Il museo, inoltre, non è presente a Torino «da alcuni anni», ma dal 1876, anche se nel tempo ha operato in diverse sedi. Un'eventuale chiusura cancellerà del tutto questa storia?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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