Il calo della natalità è un problema che l'Italia conosce bene. Eppure non è la sola nazione ad affrontare la questione, anche se i bambini per ogni donna dello Stivale sono solo 1.43, ben al di sotto della media europea.
Molti Paesi del mondo - nonostante il Pianeta conosca una continua crescita demografica - soffrono per l'assottigliamento delle nuove generazioni. Meno figli, meno bambini e meno giovani significa avere a disposizione meno forza lavoro. Dall'altra parte, invece, aumenta la pressione sociale in relazione alla sanità e alle pensioni, perché la popolazione invecchia.
Così alcuni governi stanno ricorrendo ai ripari. Come a Singapore, con 0.81 bambini per ogni donna, dove i politici stanno incoraggiando le persone a fare sesso non protetto, in tutti i modi in cui lo si desidera. Per farlo, si sta affrontando una campagna di sensibilizzazione unito a politiche sociali, del costo di circa 1.8 miliardi di euro. A Hong Kong, dove ci sono 1.8 bambini per ogni donna, il governo ha proposto compensi in denaro per avere figli.
In Spagna è stata invece assunta un'esperta di fertilità, Edelmira Barreira Diz, per vincere quella che chiamano "sfida demografica". In Corea del Sud, ancora, è stato istituito un giorno - il "Family Day" - in cui si esce dal lavoro in anticipo per potersi occupare a casa del concepimento.
In Russia 10 anni fa era stata annunciata la "Giornata Ufficiale del Concepimento": le donne che avrebbero partorito nove mesi più tardi, avrebbero ricevuto in regalo un frigorifero. In Giappone, infine, si usa un robot per abituarsi a diventare genitori.
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