Le voci maschili profonde non sono sexy, lo dice la scienza

Uno studio avrebbe determinato che un tono di voce profondo non stimolerebbe attrattiva e non risulterebbe sexy, bensì apparirebbe dominante e minaccioso

Microfono/Pixabay
Microfono/Pixabay

Secondo uno studio condotto presso la Pennsylvania State University, la profondità della voce maschile non incide dal punto di vista sessuale, non risultando perciò un’attrattiva interessante per le donne. Bensì appre intimidatoria nei confronti dell’interlocutore. Lo studio guidato da David A. Mette, professore associato di antropologia, ha analizzato sia l’uomo che esseri viventi di specie differenti, a partire da quelle più simili ovvero le scimmie. Questa differenza tra tono maschile e femminile è più evidente nella specie umana, mentre nel regno animali vi è un’equiparazione di toni oppure un linguaggio legato a movenze e colori del manto. Un dialogo non verbale, che affida all’estetica e al comportamento la pratica del corteggiamento.

Un esempio è la presenza della barba che, in generale, produce un'influenza negativa e dominante sulla controparte. Un impatto che, in alcuni casi, può risultare sexy ma che storicamente era legato a un’immagine competitiva, da combattimento e quindi in apparenza minacciosa. Secondo gli studi condotti su gruppi sia monogami che poligami ma anche promiscui, sia umani che di specie differenti, è emerso che le differenziazioni di frequenza si avvertono maggiormente nelle condizioni di poligamia. Non come attrattiva, sexy come anticipato, ma per contrastare gli avversari monopolizzando le femmine e arginando i contendenti. Questo invece si ridimensiona a fronte di una scelta monogama dove i toni appaiono simili.

Gli studi sono stati ampliati ulteriormente e i ricercatori hanno esaminato un gruppo di studenti universitari: 258 donne e 175 maschi a cui è stato chiesto di leggere un brano azzerando i rumori di fondo. La valutazione del suono è quindi stata sottoposta a 558 donne e 568 uomini, ogni registrazione femminile è stata ascoltata da 15 uomini e ogni registrazione femminile da 15 donne e 15 uomini.

Nel primo caso gli studiosi volevano comprendere se la lettura femminile potesse produrre attrattive di tipo sentimentale, nel secondo invece hanno voluto controllare il tipo di impatto dominante sugli uomini e quello romantico sulle donne. Dallo studio è emerso che una vocalità maschile profonda determina dominio e predominanza sugli uomini, quindi stimola scarso interesse da parte delle donne, senza sviluppare attrattive sexy e tendenze amorose.

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