Zaia: «Chi commette questi reati deve pagarla cara»

Il ministro delle Politiche Agricole attende i riscontri ma «se questo caso dovesse essere confermato sarebbe scandaloso»

«Il provvedimento che abbiamo preso in Umbria è un intervento a titolo precauzionale. Siamo in attesa di garanzie dalla ditta produttrice a cui abbiamo chiesto un incontro anche se secondo le prime informazioni forniteci dall'azienda l'episodio sarebbe circoscritto, risalirebbe al 2005 e su questo caso Galbani sarebbe già intervenuta. In ogni caso, anche se stiamo ancora effettuando le verifiche del caso, attualmente non ci risulta che nei negozi Coop in Italia ci siano prodotti Galbani provenienti da quel magazzino». Parole di Maurizio Zucchi, direttore qualità di Coop Italia.
Per il quale ieri è stata una giornatina discretamente impegnativa dopo il caso, tutto da chiarire, dei formaggi che, dopo la scadenza, sarebbero stati taroccati e rimessi sul mercato dalla celebre azienda di Melzo. Precauzione e cautela sono state dunque le parole che hanno ritmato i passi dei vertici Coop che hanno affidato alla delegazione del Centro Italia l'attuazione del provvedimento di ritiro di tutti i prodotti Galbani dagli scaffali di tutti i punti vendita in Umbria.
Uno zelo che si è meritato anche il plauso del ministro delle Politiche agricole Zaia ma che in Coop definiscono perfettamente in linea con il modus operandi della Cooperativa. «Se tutto questo dovesse essere confermato sarebbe qualcosa di deplorevole e di scandaloso - ha attaccato il ministro -. È giusto che chi commette questi reati venga punito fino in fondo. A noi interessa che siano tutelati i produttori seri e la salute dei consumatori».
Per questo dall'ufficio stampa giunge sulla nostra scrivania il recente intervento del direttore della qualità che, con intuito premonitore risponde al meglio alle domande di queste ore: «Gli impegni di Coop sui temi della difesa della salute del consumatore e dell'ambiente non rappresentano un'iniziativa commerciale dell'ultima ora. Si tratta di una priorità assoluta, di obiettivi da sempre previsti negli statuti delle cooperative di consumatori e, parlando di salubrità, la grande distribuzione - spiega Maurizio Zucchi -, ha responsabilità precise. Innanzitutto una responsabilità diretta per quanto attiene alle fasi di ricevimento, stoccaggio, manipolazione e vendita delle merci. Da questo punto di vista ci sono alcuni concetti chiave che sono anche priorità nei comportamenti e cioè la rotazione delle merci, la gestione della catena del freddo e di rispetto dei tempi di conservazione».
E se qualcuno arrivasse ad insinuare che lo zelo Coop possa essere motivato da qualcosa contro la Galbani, Maurizio Zucchi ha in serbo la risposta cui tiene di più: «Coop ritiene di dover svolgere un ruolo attivo anche a monte: in quella che viene chiamata la politica di non neutralità nei confronti della produzione.

Nessun atteggiamento poliziesco o, addirittura, belligerante verso i fornitori ma solo senso di responsabilità di una catena distributiva che intende sviluppare un'azione di selezione dell'offerta proveniente dal mondo produttivo».

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