Gli zingari di Voltri assediano la Pam

Nessuna replica all’esposto del supermercato

Gli zingari di Voltri assediano la Pam

«Ormai chiamiamo la polizia tre volte al giorno. Abbiamo anche fatto un esposto ai carabinieri. I nostri clienti sono esasperati. I nomadi li rincorrono fino in macchina per avere l'euro del carrello. Da dicembre è una lamentela continua. Ma noi che cosa possiamo farci? Io li mando via, dopo un po' sono di nuovo qui. È uno scandalo». Non usa giri di parole il direttore della Pam di Voltri per descrivere la presenza sempre più ingombrante della comunità rumena all'interno della delegazione. Di fronte al supermarket, ogni giorno stazionano decine di nomadi che si avvicinano ai clienti per chiedere qualche spicciolo con toni non proprio gentili. Alcuni di loro hanno trovato un altro escamotage per raggranellare un po' di euro: fiondarsi in mezzo alla strada davanti alla Pam per farsi investire dalle auto chiedendo poi il risarcimento danni. La gente non fa mistero del suo disappunto, mentre l'esasperazione cresce anche tra i negozianti. In via Cialdini, a due passi dal centro, la situazione ha toccato i livelli di guardia. Le «visite» dei nomadi non si contano più. Per informazioni chiedere all'estetista, alla quale un mese fa sono stati rubati laser e computer di ingente valore, o al titolare di «Qua la zampa», che di visite ne ha ricevute già due, non proprio amichevoli.
È andata meglio alla proprietaria del panificio qualche metro più avanti: tentativo di scasso rimasto per fortuna nelle intenzioni degli autori. Di fronte alla Pam il ritornello è sempre lo stesso: «Appena varchiamo il supermercato siamo avvicinati dai rumeni che dicono "mi dia il carrello, mi dia il carrello". Se non lo fai, iniziano a insultarti e guardarti in modo minaccioso. Il problema è che agiscono in tanti, soprattutto nelle ore serali. Insomma fanno paura», confessa Anna Maria. Le fa eco la signora Concetta che non va molto per il sottile: «Ormai siamo arrivati al punto che mio marito non può più posteggiare lasciando mio figlio disabile in auto, a causa dei rumeni. Gli stessi che saccheggiano le villette di Arenzano. Non ci sentiamo tutelati. È uno schifo». In una giornata qualunque, come ieri, può capitare di imbattersi in sei, sette rom di fronte all'ingresso del supermercato, mentre un altro gruppo bivacca nei giardinetti della piazza. Dove c'è un chiosco di frutta e verdura. La commessa rivela: «Quando di fronte al negozio si radunano i nomadi, la clientela scappa e le vendite ne risentono pesantemente». Stessa musica nella salumeria di via Cialdini. «Se non gli fai la carità, iniziano a ricoprirti di insulti. Ma questo è il meno. Ormai fanno i loro bisogni dappertutto, frugano nei cassonetti, alle sette di sera iniziano a gironzolare qui davanti e ti viene paura».

Se ai clienti della Pam i nomadi elemosinano l'euro del carrello, uno di loro, un po' più «fortunato», l'altro giorno ha chiesto alla commessa della gelateria New Gibò di cambiare una banconota da 500 euro! Richiesta non esaudita.

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