Il movimento islamista internazionale dei Fratelli Musulmani, fondato in Egitto nel 1928, vive oggi una crisi profonda
“Hanno sete di sangue cristiano” è l’urlo disperato di Wafaa Fawzy, cognata dell’uomo egiziano di fede cristiano-copta bruciato vivo assieme a suo figlio per mano dei miliziani dell’Isis la scorsa settimana
L'accusa nelle immagini dell'incontro. "Ho finito, toglietemi l'apparecchiatura"
C’è un video che, in questi giorni, in Egitto è diventato ‘virale’, uno di quelli che sul web si trovano molto più facilmente di altri, condiviso dagli utenti internet di Alessandria, come di Luxor o di un remoto villaggio meridionale confinante con il Sudan; non si tratta delle canzoni di Hiba Majdi, la cantante più popolare del paese, né degli scherzi di Glash, un ragazzo che ha importato le candid camera in Egitto: al contrario, le immagini più diffuse sono quelle di un tassista de Il Cairo, anzi per la precisione di un autista di Tuk Tuk, il tradizionale ‘risciò’ che porta in giro i turisti nella capitale
Le relazioni tra Israele ed Egitto hanno raggiunto il livello più alto della storia grazie ai nemici comuni: i gruppi armati che operano nella Striscia di Gaza.
Nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, Hillary Clinton no. E così milioni di elettori americani hanno deciso di dare le propria preferenza a Donald Trump, il magnate americano dai capelli arruffati e dalle pose plastiche. Hanno spiazzato commentatori, analisti e giornalisti che davano ormai la Clinton presidente. Una maggioranza silenziosa che, forse, non ha votato Trump in quanto migliore, ma in quanto meno peggio della candidata democratica. Si è turata il naso e ha portato il tycoon alla Casa Bianca. Forse quei milioni di elettori non se ne sono accorti, ma hanno cambiato (e non di poco) gli equilibri mondiali
L'episodio ricorda quello di Mohamed Bouazizi, il tunisino che si diede fuoco in seguito a maltrattamenti subiti da parte della polizia e il cui gesto innescò l'intero moto di rivolta tramutatosi nella cosiddetta Rivoluzione dei gelsomini
Tra veloci conferme e repentine smentite, la notizia comunque c’è: la Russia potrebbe avere una base militare in Egitto entro poco tempo; dal Cairo non confermano ed anzi Ala Youssef, portavoce del governo di al – Sisi, si affretta a smentire ma non del tutto questa indiscrezione trapelata nei giorni scorsi
La fonte egiziana convinta della colpevolezza delle autorità del Cairo