“L’importante è non avere come interlocutore Renzi, perché dopo averlo visto all’opera la scorsa legislatura, è già un risultato non averlo. Spero che Zingaretti sia un interlocutore almeno affidabile”. A parlare è il ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, che in serata, a Sanremo, ha incontrato il candidato sindaco del centrodestra unito, Sergio Tommasini.
Centinaio ha colto l’occasione per commentare il risultato delle Primarie del Partito Democratico e non ha usato mezzi termini contro l’ex Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Poi, però, ha spezzato una lancia nei confronti degli elettori: “Massimo rispetto per tutti quei cittadini italiani che ieri sono andati a votare alle primarie, perché se chiedo rispetto da parte degli avversari politici, devo anche dare rispetto ai loro elettori”.
In giornata, a Milano, il ministro ha incontrato il commissario europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo rurale, Phil Hogan, al quale ha fatto presente il timore di nuovi tagli dei fondi europei al comparto agricolo.
"Tagliare i fondi all'agricoltura significa non fare sviluppo e soprattutto non tutelare i nostri agricoltori e non si può chiedere ai nostri agricoltori di essere performanti, quando l'Europa non li tutela - ha affermato Centinaio -. Abbiamo ragionato insieme all'Europa su quello che è il futuro dell'agricoltura italiana ed europea. Siamo partiti chiedendo al commissario Hogan una promessa: le premesse erano 3 miliardi e 600 milioni in meno per l'agricoltura. Dopo il taglio di 1,4 miliardi che c'è già stato, vuol dire tagliare troppo l'agricoltura del nostro Paese".
Centinaio ha anche parlato della lotta al famigerato batterio degli olivi, la xylella, che colpisce soprattutto la Puglia. “Far considerare l'Italia un Paese 'xylella free' è un lavoro che stiamo portando avanti, perché quando i nostri vivaisti vanno in giro per il mondo possano esportare prodotti di qualità, senza vedersi la porta chiusa perché l'Italia è un Paese affetto da xylella. Serve un provvedimento per bloccare la xylella in Puglia - ha affermato -. Abbiamo passato anni e anni con gente che diceva che la xylella non esisteva in Puglia.
La prima volta che sono andato in Puglia mi hanno detto, che gli olivi in Puglia si ammalano perché è colpa di noi del Nord che negli anni Sessanta abbiamo portato in Puglia fusti di sostanze tossiche delle nostre aziende chimiche e li abbiamo interrati vicino agli ulivi. Adesso questi fusti si sono rotti e gli ulivi si ammalano per colpa nostra. Io ho risposto di cambiare spacciatore, perché la droga fa male".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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