Il conservatorismo ha tante facce e va da Gioberti e Croce fino ai giornalisti-intellettuali di destra
Dal referendum sull'uscita dall'Unione europea nel 2016, il Regno Unito ha conosciuto un'insolita turbolenza politica. Che prosegue senza sosta
L’annuncio del primo ministro, che abbandona la guida del partito ma per l’addio al governo vuole attendere l’autunno. I Laburisti e qualche collega di partito premono: via subito. Battaglia per il dopo
Sindaco di Londra, leader dei Tory e premier nel trionfo del 2015. Poi errori e scandali: senza scusarsi ha favorito il caos
Chris Pincher, membro del governo Tory e collaboratore di Boris Johnson, costretto a dimettersi dopo le imbarazzanti rivelazioni del tabloid Sun. Nel 2017 fu colpito da un altro scandalo sessuale
Non sappiamo sia snobismo british ma nel primo giorno del Giubileo della Regina, cioè della monarchia, istituto conservatore per natura, l'inglese Financial Times ci informa che i Tories non gradiscono più farsi chiamare... conservatori.
C' è una lezione per l'Italia dalla recenti elezioni inglesi: quando la destra propone le stesse ricette economiche della sinistra, gli elettori preferiscono l'originale.
Il Parlamento di Belfast al Sinn Fein, vicino a Dublino. I Tory perdono 320 seggi e quello storico di Westminster
Primo test per il leader inglese dal suo insediamento. In Nord Irlanda favoriti i nazionalisti dello Sinn Fein
Giorgia Meloni ha lanciato l'idea di un partito conservatore in Italia. Ipotesi intrigante, con interessanti riferimenti culturali e con spunti programmatici di buonsenso.