![Due interventi per dimagrire ed ora non riesce più ad ingerire cibo: risarcita con 700mila euro](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/01/15/1736937115-surgery-79584-1280.jpg?_=1736937115)
Due interventi importanti per ridurre lo stomaco e curare l'obesità in soli due anni, ma dopo di questi, per una 46enne residente in un comune del basso Salento è iniziato un vero e proprio calvario.
La condanna
Non riusciva più ad ingerire cibo, neanche piccoli bocconi o sorsi d'acqua. Per lei un presunto caso di malasanità che è finito davanti al giudice del tribunale civile di Lecce, Caterina Stasi, e si è concluso con una condanna per due cliniche (una locale, l’altra nel nord Italia) per i medici in servizio presenti duranti gli interventi e per le compagnie di assicurazione che ora dovranno risarcirla con 700mila euro.
La vicenda
Si è conclusa in questo modo la vicenda iniziata il 16 dicembre del 2016, quando la donna si sottopone al primo intervento. Subito dopo però sono iniziati i problemi. La paziente accusa nausea e vomito anche dopo aver ingerito piccole quantità di cibo, nonostante la massa grassa si riduca rapidamente. In poco più di un anno, infatti, il peso scende dai 138 chili iniziali a 76. I disturbi, però, proseguono. Per questo motivo l'allora 38enne decide di rivolgersi ad una seconda struttura, questa volta recandosi al nord per risolvere definitivamente il problema.
Nel 2018 si opera nuovamente, ma le sue condizioni di salute anche dopo il secondo intervento rimangono le stesse, anzi i problemi per lei aumentano. È a quel punto che la donna decide di passare per vie legali e si affida all'avvocato Antonio Manco. Viene quindi disposta una consulenza tecnica da parte del giudice civile di Lecce che prende atto degli errori commessi nei due interventi stimando il danno in circa 300 mila euro ciascuno.
Il rifiuto di pagare
In un primo momento entrambe le strutture si rifiutano di versare la somma, così l'avvocato Manco propone un ulteriore ricorso in Tribunale, a seguito del quale la giudice Caterina Stasi, accogliendo la tesi del legale, conteggia una cifra superiore a quella suggerita dai
consulenti, pari a 700mila euro. Questa volta le cose vanno diversamente e sia le cliniche che i medici che le assicurazioni chiudono la transizione decidendo di pagare senza far procedere ulteriormente la vicenda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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