La Lincoln Continental di "American Gangster" bucava lo schermo

La macchina si prende spesso la scena nel poliziesco del 2007 con Denzel Washington e Russel Crowe: metteva d'accordo lusso e prestazioni eccellenti

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1968, Harlem. La vita di Frank Lucas sta decisamente per svoltare dopo la morte del suo boss, Bumpy Johnson. Ora al potere ci sale lui e la criminalità newyorchese entra in subbuglio. Frotte di mafiosi rivendicano la loro fetta di spazio, cercando fin da subito di mettere Frank in un angolo. Inizia così American Gangster, filmone poliziesco del 2007 diretto da Ridley Scott, con due calibri giganteschi come protagonisti principali. Lucas lo interpreta Denzel Washington, mentre il detective Richie Roberts, perennemente sulle sue tracce, è Russel Crowe.

Frank resiste alle pressioni esercitate dagli altri mafiosi, rimette in sesto l'enorme giro di narcotraffico realizzato da Bumpy e si mette a importare eorina negli Usa, direttamente dalla Thailandia. La sua droga la chiama Blue Magic e Crowe, che nel frattempo conduce un'esistenza familiare alquanto dissestata, ha il compito di seguire proprio la lunga scia lasciata impressa dalla polvere bianca. Lucas, del resto, è il pesce grosso che, se finisse nella rete, potrebbe restituire un senso alla sua carriera e forse anche la sua vita.

Denzel e Russel non sono però gli unici a bucare lo schermo. In mezzo ci si mette una macchina che compare per tutto il film nella sua magniloquenza. Si tratta di una Lincoln Continental del 1965. Per capirsi, nel 1963 è su questa vettura che viene assassinato il presidente americano J.F. Kennedy.

Quella in questione è la quarta generazione, prodotta tra il 1961 e il 1965, di una macchina dunque iconica, che piazzava i gomiti nel mercato americano delle auto di lusso abbinando con decisione l'eccellenza del design e quella delle prestazioni. La Continental uscita nel 1961 andò a rimpiazzare la Mark V, la Capri e la Premiere. L'obiettivo della casa madre era chiaro: affinché il brand potesse assumere ancora più forza, bisognava che si affermasse come un unico prodotto.

A progettarla intervenne Elwood Engel, mentre il disco verde per passare gli incartamenti alla linea di produzione e materializzare questo nuovo sogno venne concesso da Robert McNamara. Il modello diventava disponibile come berlina a quattro porte e come decappottabile e, pur risultando più corto del precedente, aumentava di peso. La competizione a stelle e strisce non lasciava tregua e i progettisti furono costretti a tornare sul disegno per tenere il passo delle altre case costruttrici. Una modifica che apparve necessaria fu quella di installare nel modell base un tetto rigido, lasciando la capote solo per la linea a quattro porte.

Poiché le versioni precedenti avevano generato un buco di bilancio, per ingolosire gli americani appartenenti al ceto medio-alto la Continental venne offerta ad un prezzo inferiore di 600 dollari rispetto ai modelli precedenti, a parità di equipaggiamento. Gli interni erano ampi e caratterizzati da sedili foderati in pelle, da un cruscotto ricco di dotazioni e dal comfort unico che derivava dall'ampiezza dell'abitacolo.

Quanto alle prestazioni, per reggere il confronto con l'Imperial e la Cadillac il motore V8 che la spingeva passò - ma questo accadde solo nel 1966 - da 7,0 L a 7,6 L.

Della Lincoln Continental, più della scheda tecnica, colpiva però lo standing. Quando arrivava si giravano tutti. Sia in gangster che i poliziotti.

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