FedEx nel mirino della procura: sequestrati 46 milioni per evasione fiscale

Il colosso americano è riuscito a beneficiare dell'esternalizzazione dei propri servizi a cooperative non in regola coll pagamento di contributi e tasse

FedEx nel mirino della procura: sequestrati 46 milioni per evasione fiscale
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Bufera su FedEx, che finisce nel mirino della procura della Repubblica di Milano con l'accusa di evasione fiscale. Proprio in queste ore la guardia di finanza sta sequestrando 46,6 milioni di euro alla filiale italiana del colosso americano della logistica e delle spedizioni, la FedEx Express Italy srl, a conclusione di un'inchiesta per frode fiscale avviata con l'obiettivo di far luce su una serie di fatture risultate inesistenti negli appalti di lavoro relativi agli anni 2022 e 2023.

Le indagini portate avanti dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Milano, che ha potuto beneficiare della preziosa collaborazione del Settore contrasto illeciti dell'Agenzia delle Entrate, si sono concentrate sul fenomeno della somministrazione illecita di manodopera. L'accusa a FedEx è quella di aver beneficiato dei vantaggi conseguenti all'esternalizzazione dei suoi servizi di logistica a cooperative che fornivano mano d'opera a basso costo in quanto non in regola col pagamento delle tasse all'Erario e dei contributi previdenziali all'Inps. Un serbatoio a cui il colosso dei trasporti avrebbe attinto a piene mani.

Ancora una volta, come accaduto in altre circostanze, il problema portato alla luce è quello del "fenomeno della somministrazione illecita di manodopera" e dei cosiddetti "serbatoi" di lavoratori, ai quali non venivano corrisposti gli "oneri di natura previdenziale e assistenziale". Il sequestro preventivo dei 46,6 milioni di euro, che dovrà comunque essere convalidato dal gip, è stato disposto dai pubblici ministeri Paolo Storari e Valentina Mondovì.

Si tratta di una "complessa frode fiscale derivante dall'utilizzo, da parte della beneficiaria finale", vale a dire FedEx, "del meccanismo illecito di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti a fronte della stipula di fittizi contratti d'appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore, che ha portato all'emissione e al conseguente utilizzo dei falsi documenti", spiega in una nota il procuratore Marcello Viola. Ricostruendo quindi la filiera della manodopera, è apparso chiaro agli inquirenti che "i rapporti di lavoro con la società committente sono stati 'schermati' da società 'filtro' che a loro volta si sono avvalse di diverse società cooperative (società 'serbatoio'), che hanno sistematicamente omesso il versamento dell'Iva" nonché "degli oneri di natura previdenziale e assistenziale".

Questo profitto derivante dalla dichiarazione fraudolenta è stato quantificato per l'appunto in 46,6 milioni di euro, ovvero la cifra sequestrata dalla guardia di finanza: la contestazione ha raggiunto sia la società FedEx Express Italy srl per le sue responsabilità amministrative che i firmatari delle dichiarazioni fiscali per gli anni 2022 e 2023, ovvero Stefania Pezzetti e Jan Berndt Haaksman.

Il sequestro preventivo è stato determinato dai pm in quanto "il meccanismo fraudolento è tutt'ora in atto con rilevantissime perdite per l'Erario e situazioni di sfruttamento lavorativo che perdurano a tutto vantaggio di FedEx, che non risulta avere ad oggi adottato alcun effettivo presidio né alcuna diversa modalità di gestione finalizzata ad interrompere gli effetti illeciti, e che è direttamente coinvolta nel preminente ruolo di committente e diretto beneficiario sia delle prestazioni svolte in suo favore dai singoli lavoratori, sia degli indebiti e ingenti vantaggi patrimoniali conseguiti ai danni dell'Erario".

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