Ski(fo) pass

Si sa. I napoletani sono molto simpatici. Se presi in gruppetti di una persona. Immaginatene adesso 20mila. Armati di giacca a vento, scarponi e panini nella stagnola, stipati su 260 pullman che calano su un paesino di 1.500 abitanti per passare un giorno sugli sci. È quello che è successo il week-end scorso a Roccaraso, ridente località turistica dell'Abruzzo.

Luogo comune per ridente luogo comune, se fossero stati svizzeri, alla fine della giornata, una volta ripulito tutto, avrebbero battuto le piste facendo la scaletta. Ma erano partenopei e parte campani, un'intera carovana capeggiata da una tiktoker che vive a Pallonetto di Santa Lucia e che ha lanciato una valanga di offerte low cost: «Da Napoli-Secondigliano, andata e ritorno a euro 30 con colazione».

Risultato: code chilometriche e munnezza lasciata sulla neve: sacchetti, slittini e bottigliette di plastica, però col tappo attaccato. Conseguenze: da domenica prossima scatta il numero chiuso e la circolazione a targhe alterne per i bus.

Personalmente siamo contro ogni chiusura, a favore del turismo aperto e odiamo le élite. Figuriamoci il turismo d'élite. Però qui ci sono motivi per avere qualche dubbio anche sui turisti mordi-e-fuggi.

Peraltro schifati da tutti: dalla destra perché sono cafoni, dalla sinistra perché sono poveri.

Vabbè. Vedremo come finirà il «Jovanotti Bike Concert» ai Laghi di Fusine, Tarvisio. Cari montagnini, dimostrate di essere migliori.