A Roberto Mancini va l’acqua nell’orto. Si usa dire così per significare la vita felice di chi non ha nemmeno bisogno di bagnare il giardino, la sorte lo agevola e lo spinge, come è il caso di Roberto Mancini, gonfio di denari ma con il passaporto macchiato dall’esperienza saudita. È lui l’uomo che dovrebbe rilanciare la Roma, i Friedkin pensano come la pubblicità del confetto Falqui (memoria di spot antichi a "Carosello”), dunque “basta la parola”, nel caso in questione dovrebbe bastare il cognome.
Licenziato Juric che mai era stato assunto veramente, in conflitto con le vecchie maitresses dello spogliatoio, mal sopportato dal popolo orfano eterno di Totti e Mourinho, il croato ha visto affondare la squadra anche con il Bologna, ha seguito accucciato le ultime azioni ed è stato informato che le vacanze romane erano per lui concluse, i dirigenti nelle prossime ore annunceranno la scelta, potrebbe toccare al bell’uomo marchigiano prendere la Roma e, seguendo Petrolini-Nerone, la farà più bella e più superba che pria, bravo, grazie!
Storie buffe di un calcio schizofrenico con nuovi investitori stranieri che poco sanno di questo sport se non alla voce incassi e speculazione.
Mancini è un ex laziale, se venisse assunto in giallorosso, non so se verrà trattato da traditore, di certo gode di credito per un passato illustre anche il suo recente percorso inviterebbe a tenere le luci basse. Voci riferiscono di un Allegri in parcheggio sul raccordo anulare. L’epilogo di Ivan Juric è mortificante, potrà pur dire di avere visto Roma ma non la Roma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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