![Parte l'inchiesta su Lo Voi. "Lasci la procura di Roma"](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/09/1739076207-ajax-request.jpg?_=1739076207)
«Ha sbagliato, va punito e se ne deve andare». Non bastavano le carte riservatissime incautamente finite a giornalisti indagati per «violazione del segreto» (sic) né le inchieste contro Palazzo Chigi. Ormai appaiono incolmabili le distanze tra il Procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi e i suoi interlocutori istituzionali. Galeotta la sua decisione di aprire un fascicolo per la mancata consegna del criminale di guerra Njeim Osama Almasri alla Corte penale internazionale, arrestato il 19 gennaio scorso dalla Digos di Torino, poi rilasciato e rimpatriato con un volo di Stato nel giro di 48 ore. Dopo una denuncia presentata dall'avvocato Luigi Li Gotti è stata indagata per favoreggiamento e peculato il premier Giorgia Meloni, il sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministri dell'Interno Matteo Piantedosi e della Giustizia Carlo Nordio ma non il Pg della Capitale né la Corte d'Appello di Roma che quella scarcerazione l'hanno decisa. «Un atto dovuto», dice Lo Voi, deciso entro fine febbraio a rivendicare le sue ragioni davanti al Copasir, convinto com'è che la norma speciale viene applicata in caso di azione coattiva da parte della Procura, con un'ordine di esibizione di atti al Dis che in questo caso non sarebbe avvenuto. Anche se dentro la magistratura in tanti pensano che la vicenda si doveva gestire diversamente.
Da ieri anche mezzo Csm lo giudica unfit per quel ruolo, a poco meno di tre anni dal suo insediamento (con l'ok di Md) dopo i veleni dell'Hotel Champagne che defenestrarono un incolpevole Marcello Viola (oggi a Milano) e gli spalancarono una delle poltrone più ambite. I membri laici del centrodestra al Csm (Isabella Bertolini, Claudia Eccher, Daniela Bianchini, Enrico Aimi e Felice Giuffrè), preso atto dello scontro con i nostri 007, hanno chiesto sia il trasferimento per incompatibilità ambientale, sia l'indagine del Procuratore generale presso la Cassazione perché valuti «eventuali illeciti disciplinari» dopo che Lo Voi «ha compromesso i rapporti istituzionali tra la Procura di Roma e le Agenzie di intelligence».
Comincerà invece all'inizio della prossima settimana il lavoro della Procura di Perugia dopo l'esposto con cui il Dis contesta a Lo Voi la pubblicazione di nomi e informazioni d'intelligence che dovevano restare segrete, su richiesta esplicita dell'allora direttrice del Dis, Elisabetta Belloni (che poi si è dimessa). Segno inequivocabile che il rapporto di fiducia tra la Procura e i servizi è al capolinea.
Appare pacifica la violazione dell'articolo 42 comma 8 della legge 124 del 2007 per l'indebita diffusione di un documento «riservato» su Gaetano Caputi, vale a dire l'informativa sul capo di gabinetto di Giorgia Meloni che rivelava tre accessi sul suo conto fatti nel 2023 da agenti dell'Aisi, come diversi organi d'informazione, nei giorni scorsi, hanno scritto riprendendo stralci dell'ultima audizione davanti al Copasir dello stesso Mantovano. «Secondo la legge è possibile l'esibizione di documenti classificati con presa visione senza estrarne copia», ci spiega un legale. Invece sul Domani finì il documento integrale: è lo stesso giornale accusato di aver avuto accesso a informazioni riservate confluite in alcuni articoli, vedi l'ipotesi dossieraggi contro importanti esponenti del governo come il ministro della Difesa Maurizio Crosetto. «È un giornale stranamente sempre in possesso delle giuste notizie», si chiede polemicamente il presidente dei senatori Maurizio Gasparri, che ricorda come sulla scrivania di Lo Voi ci siano anche i fascicoli sull'ufficiale Gdf Pasquale Striano e sull'ex pm Antimafia Antonio Laudati che avrebbero aiutato proprio i tre cronisti del Domani a fabbricare dossier. «Mi auguro non ci siano mai scontri all'interno di corpi dello Stato, così come tra poteri», spera lo stesso Crosetto. «Ma chi lavora fianco a fianco con i nostri servizi segreti deve essere al di sopra di ogni sospetto, non aiuta neanche il sospetto che l'acredine con i nostri 007 e il governo sia legata al diniego di utilizzare voli di Stato da 13mila euro a tratta per i suoi spostamenti», ragiona un'altra fonte. «Perché Lo Voi ha agito in maniera così maldestra? Lui stesso ne tragga le conclusioni, il Csm se ne occupi subito», sottolinea Gasparri.
A difendere il magistrato è la solita corporazione delle toghe, con Magistratura democratica che approfitta del soldato Lo Voi per sparare contro il generale Nordio, il governo e la riforma della giustizia di cui si discute.
«L'obiettivo reale è indebolire e delegittimare, come peraltro si è provato già a fare per altre vie, la figura del procuratore Lo Voi davanti all'opinione pubblica, identificandolo come un nemico», dice alla Stampa il leader di Md Stefano Musolino. «Quando un giudice emette un provvedimento sgradito, finisce alla gogna e viene demolito», sottolinea la presidente di Md Silvia Albano.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.