
L'Atalanta sbatte contro il palo, ma il mezzo passo falso interno contro il Venezia è meno grave del previsto alla luce del pari di Napoli. Anche se i nerazzurri - che nel 2025 non hanno mai vinto sul campo amico del Gewiss - steccano di nuovo sul più bello contro formazioni, almeno sulla carta, abbordabili e alla portata. Uno dei limiti della squadra di Gasperini resta proprio quello di non saper vincere le gare, in cui le gambe non girano al massimo. E così, dopo i pari interni contro Torino e Cagliari arriva un altro segno X al cospetto del Venezia penultimo.
Pronti-via e la compagine atalantina si lancia subito all'attacco. Gasp lancia dal primo minuto Cuadrado, De Ketelaere, Retegui e Lookman tutti insieme. Il segnale di come la Dea voglia vincere a tutti i costi. Col trascorrere dei minuti, pero, emerge come il Venezia di Di Francesco non sia affatto la vittima sacrificabile immaginata. Lookman e Retegui sfiorano piu volte il vantaggio, anche se l'occasione piu clamorosa e il doppio palo colpito da Zappacosta e Cuadrado nel giro di 200 secondi tra il trentanovesimo e il quarantunesimo.
Nella ripresa il copione non cambia. Anzi di rimessa i lagunari vanno vicini all'1-0, ma un riflesso di Carnesecchi nega a Yeboah la gioia del gol. Mastica amaro nel post-partita il condottiero nerazzurro Gasperini per l'occasione persa: «Contro le difese chiuse e schierate troviamo sempre delle difficolta. Non siamo riusciti a sbloccarla.
Ho provato Maldini al posto di De Ketelaere, ma non e un ruolo adatto a lui: si accentrava molto e cosi l'ho spostato al posto di Retegui. Questo e un campionato all'insegna dell'equilibrio totale». Tradotto: la Dea non intende mollare e continuera a inseguire il sogno Scudetto.
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