Mosca torna all'assalto di Mattarella

La portavoce russa: "Menzogne e falsità sul nucleare". Ambasciatore convocato

Mosca torna all'assalto di Mattarella
00:00 00:00

Eccola di nuovo. «Le affermazioni di Sergio Mattarella, secondo cui la Russia minaccia l'Europa con armi nucleari, sono menzogne e falsità». La Zakharova, ancora lei. Un attacco durissimo, il terzo nel giro di due settimane, un concentrato di veleni, provocazioni e avvertimenti nemmeno troppo velati: questa la diplomazia del Cremlino. «Bugie e disinformazione - insiste - come si è permesso? Di certe parole bisogna rispondere». E infatti Antonio Tajani risponde, convocando l'ambasciatore russo. «Il presidente della Repubblica è uomo di pace simbolo di unità nazionale e europea».

Dal Quirinale invece nessuna replica, solo una calma olimpica. La linea resta la solita: Mosca ha aggredito un Paese sovrano violando il diritto internazionale e, come Mattarella stesso ha spiegato ad Hiroshima, «si è fatta promotrice di una pericolosa narrativa instillando l'idea che ordigni atomici possano diventare strumento ordinario nei conflitti». Non c'è proprio nulla da correggere, niente di cui avere paura. Semmai, ad infastidire di più il capo dello Stato l'ordine sparso dei partiti italiani, maggioranza e opposizione, mostrato a Bruxelles sulla risoluzione a favore dell'Ucraina.

Comunque sia, insieme a Emmanuel Macron, il presidente è diventato il bersaglio principale della propaganda putiniana anti-occidentale. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri, ha parlato di lui in una conferenza stampa, rispondendo a una domanda del sito International Reporters. «Ho capito bene? Ha detto che la Russia minaccia l'Europa con armi nucleari? Su che base poggia questa fantasia, questa fake news? Non troverà nessuna dichiarazione di nessun rappresentante della Federazione che possa essere interpretata così». E ancora, con un tono sfottente. «Forse ci ha confusi con un altro Paese, forse intendeva dire che è la Francia sua confinante che minaccia l'Europa, viste le dichiarazioni di Macron che vuole aprire un ombrello nucleare. Per sostenere il tema della russofobia servono fatti».

E proprio dei «fatti» aveva citato l'altro giorno Mattarella dal Giappone, per sostenere come Mosca stia cercando di «erodere il tabù» atomico, e cioè il blocco dei lavori dei trattati di non proliferazione. «La Repubblica italiana condanna simili rischiose derive». Lo zar non ha gradito. Come nemmeno è stato felice quando il 14 febbraio il presidente, dall'aula magna dell'Università di Marsiglia, ha paragonato «l'aggressione all'Ucraina» al «progetto di conquista del Terzo Reich». O quando, pochi giorni più tardi, ha detto che la Russia ha calpestato la carta dell'Onu e le regole di convivenza tra i popoli. Tanto da attirare la furia della Zakharova e una serie di attacchi informatici a infrastrutture, aeroporti e ministeri italiani.

Adesso il Colle tende a minimizzare e a circoscrivere. «Il capo dello Stato è al lavoro tranquillo». Un appoggio immediato arriva dai presidenti delle Camere. «Di fronte a dichiarazioni farneticanti e inaccettabili, la vicinanza sincera e affettuosa mia personale e del Senato», scrive Ignazio La Russa. E Lorenzo Fontana: «Solidarietà a Sergio Mattarella. Le sue parole sono un riferimento fondamentale per la difesa della pace e per la tutela del Paese». La Lega auspica che «si abbassino i toni».

Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura, parla di «inqualificabile attacco delle autorità russe: di fronte a queste provocazioni, doveroso ribadire l'impegno della tutela delle istituzioni e dei principi di democrazia e libertà».

Giorgio Mulè, Forza Italia, vicepresidente di Montecitorio ritiene che «lo stesso Quirinale non gradisca molto il cancan intorno alle frasi della portavoce, ma se pensano di mettere in difficoltà il nostro Paese rispetto alle parole del presidente, cascano male».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica