Inter & Juventus, quelle che tremano per motivi diversi

I nerazzurri temono per lo scudetto e la Champions, la Signora per il futuro e i conti

Inter & Juventus, quelle che tremano per motivi diversi
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L'Inter e la Juventus, quelle che tremano. L'Inter più della Juventus, perché rischia di perdere tutto, o la Juventus più dell'Inter, perché ha già perso tutto e in quest'ultimo mese si gioca anche il futuro? L'Inter per lo scudetto, aspettando il Barcellona. La Juventus per lo strapuntino nella prossima Champions League, il minimo dei traguardi. Senza, sarebbero dolori, soprattutto altri squarci nei bilanci.

Comincia Inzaghi, alle 15. Poi Tudor, alle 18. A Milano c'è la Roma, altro osso duro in un momento durissimo, due sconfitte in fila come mai da 2 anni, con la necessità di dribblare la terza, che sarebbe un inedito assoluto, nelle 4 stagioni di Inzaghi in nerazzurro. A Torino arriva il Monza, che non molla e la rende dura a tutti, ultimo il Napoli, nonostante sia di fatto in Serie B per tutto, salvo l'aritmetica.

Inter e Juventus, quelle che il jolly lo hanno lasciato a Parma. L'Inter 2 punti, che ora sarebbero oro; la Juventus addirittura 3, che l'hanno risvegliata dall'illusione che fosse bastato cambiare l'allenatore per fare girare il senso del vento. E invece no: oggi il Monza, e probabilmente non sarà un problema batterlo, ma poi il Bologna e la Lazio in trasferta, che almeno sei padrone del tuo destino, ma servirà altro per uscirne indenne e sedersi sul quel benedetto strapuntino.

Manca Vlahovic ed è sempre fuori Koopmeiners, torna Yildiz e il centravanti lo fa di nuovo Kolo Muani, che non segna dal 7 febbraio ed è agli ultimi passi del suo oneroso balletto in bianconero. Per il resto è la stessa, solita squadra. A Tudor forse va bene così, del resto per lui il carattere conta più del gioco, figuriamoci i giocatori. Il futuro è adesso, non si sente un traghettatore, ma stia attento a non finire traghettato e basta.

Ben più ostica la Roma per Inzaghi. Anche Ranieri, se vincesse, potrebbe aspirare al posto Champions. Un problema in più per Tudor, ma Inzaghi ne ha già abbastanza dei suoi e non può preoccuparsene. Inter rivoluzionata fra il Milan e il Barcellona. Stavolta turnover non ce n'è. Solo quello forzato dalle squalifiche di Bastoni e Mkhitaryan, perché quando non deve piovere puoi stare certo che pioverà. Così Augusto anziché rilevare Dimarco sulla fascia va in difesa a fare il centrale con Acerbi e Pavard. L'altro sostituto è Frattesi, con Barella dirottato (e depotenziato) a sinistra. In panchina ci sono Dumfries e Zielinski, stanno bene, ma non hanno fondo e condizione e non l'avranno nemmeno mercoledì a Barcellona, dove Inzaghi spera di portare anche Thuram.

Oltre la ThuLa c'è poco, forse nulla.

Lautaro (male a Bologna, malissimo col Milan) è alla settima da titolare in 22 giorni, va ricordato guardandolo giocare. Correa è stato il peggiore contro il Bologna, Taremi l'ultimo contro il Milan, oggi dovrebbe toccare ad Arnautovic. Sennò vorrebbe dire che Inzaghi ama il rischio.

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