Luigi Spera

I proiettili traccianti bucano l’aria lasciando dietro di loro scie luminose

Luigi Spera
Brasile, favelas di sangue

Tanti corpi senza nomi nelle ​​fosse comuni​ scoperte quotidianamente​​, impediscono, vent’anni dopo, alle ferite del genocidio bosniaco di rimarginarsi.​ Un racconto profondo, che io e Marco Negri abbiamo voluto ripercorrere in punta di piedi. Dando voce ai sentimenti di chi rivive un dramma, in un modo nuovo. Attraverso la fotografia e il processo creativo dietro la composizione di un’immagine chiamata a congelare la memoria. GUARDA E ASCOLTA LA PHOTOSTORY

Marco Negri Luigi Spera
Srebrenica come non l'avete mai vista, né ascoltata
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