La giunta militare fa sapere che la dissidente sarà liberata poco dopo le elezioni del 7 novembre. Premio Nobel per la Pace nel 1991, ha trascorso agli arresti domiciliari 15 degli ultimi 21 anni
Il presidente americano ha chiesto alle autorità birmane la liberazione immediata del Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi. Incontro a Singapore, per la prima volta, con il primo ministro Thein Sein: la richiesta del presidente riguarda tutti prigionieri politici del regime
Il premio Nobel per la pace, costretta da anni agli arresti domiciliari, è apparsa in pubblico per la prima volta dal 2007. Ha incontrato Kurt Campbell, segretario di Stato per gli affari del sud-est asiatico
John Yettaw, condannato a 7 anni di lavori forzati
per aver raggiunto l’abitazione di San Suu Kyi, è stato liberato dalla
giunta birmana ed è ripartito per gli Stati Uniti. Fondamentale la missione diplomatica del
senatore democratico Jim Webb. San Suu Kyi resterà agli arresti
La leader dell’opposizione non violenta nuovamente condannata: tre anni di carcere ai lavori forzati. Ma il capo della giunta militare le riduce la pena commutandola in un anno e mezzo agli arresti domiciliari
Sentenza rinviata all’11 agosto: una nuova condanna le impedirebbe di partecipare alle elezioni del 2010. Nella notte decine di arresti a Rangoon tra gli attivisti contrari al regime
Saranno esposte lunedì le ragioni dell'accusa nel processo che vede come imputata il premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. La donna rischia 5 anni di prigione e l'esclusione dalle elezioni del 2010
Il segretario di Stato americano invita la giunta birmana a un compromesso: "La liberazione dell’oppositrice Aung San Suu Kyi aprirebbe la strada a investimenti Usa nel Paese"
É la città più invisibile e segreta della Birmania, ha più bunker che case, l'hanno voluta i generali per difendersi dai nemici. Compresa una signora piccola e indifesa, il premio Nobel Aung San Suu Kyi, che da anni li spaventa con la sua opposizione. Senza dire una parola
Dopo l'effimera illusione di ieri, l'udienza al premio Nobel per la Pace prosegue a porte chiuse. John Yettaw, l’americano che si è introdotto nell’abitazione della leader dell’opposizione dice ai giudici "Ho pensato che la sua vita fosse in pericolo"