In Messico il 2 novembre vengono celebrati i morti con danze, musica e dolci
Lewis Hamilton fa uno scherzetto alla tigre nel santuario dei felini
Brutale linciaggio di un presunto stupratore in Messico
Messico. Rapinatore ammazza il proprietario del negozio
Il carcere dell'infamia. I detenuti pagavano fino ad 800 euro al mese per le celle migliori
"Mai più morte e sfruttamento! C'è sempre tempo per cambiare, c'è sempre una via d'uscita e un'opportunità, c'è sempre tempo per implorare la misericordia del Padre". Sono le parole di Papa Francesco a Ciudad Juarez, ultima tappa del suo viaggio in Messico, a soli 80 metri dal confine con gli Usa. Migliaia le persone presenti. Circa 50mila i fedeli in territorio texano, che Bergoglio ha più volte salutato, al di là del 'muro della vergogna', come i messicani chiamano la barriera anti migranti che separa i due Paesi. Il Papa si è soffermato sulle sofferenze che i migranti devono affrontare nel percorso verso la speranza di una vita migliore, un percorso pieno di terribile ingiustizia – ha detto – di schiavitù, rapimenti, estorsioni. “Molti dei nostri fratelli sono oggetto del business del traffico di esseri umani. Non possiamo negare una crisi umanitaria che negli ultimi anni ha visto la migrazione di milioni di persone”, ha insistito il pontefice che ha chiesto a Dio il “dono della conversione, il dono delle lacrime”. La frontiera messicana è stata l'ultima tappa del viaggio di Bergoglio nel Paese, prima di ripartire verso il Vaticano
Troppo entusiasmo per Papa Francesco
Simone Renda è morto nove anni fa nel corso di una vacanza in Messico. Ora la madre chiede l'intervento del governo italiano