Il morbido-sodo air bag, quel cuscino che assorbe e ammortizza i colpi di avventure improbabili? Le labbra che parlano soltanto con l’eloquenza del loro disegno perfetto? Lo sguardo che dice «prendimi»e«lasciami»nello stesso, fuggevole istante? Le gambe impreziosite da giarrettiere adattate a parcheggi per pistole o cosa diavolo sono?
No,se volete sbocconcellare come si deve l’anima di Lara- Angelina e di Croft- Jolie non dovete guardare il dito che indica la luna, ma concentrarvi sulla luna. E la luna si materializza sotto forma di due esili ciocche di capelli. Accarezzano il volto, gli conferiscono quel dinamismo che la bellezza statica, quasi neoclassica dell’interprete rischierebbe di appiattire al rango di didascalia, di stucchevole e scontata auto promozione.
È il particolare che fa l’insieme. È la parte che rivela il significato del tutto. Se Lara-Angelina è dominatrice, se accartoccia uomini e no come fossero bigliettini da visita ormai inutilizzabili, se Croft-Jolie è l’icona (a proposito di staticità...) postmoderna, depositata, con relativo rigidissimo copyright , ai piedi della Donna-Femmina contemporanea, lo deve a quegli apostrofi sbarazzini, a quelle liane alle quali noi ometti, insulsi Tarzan metropolitani, ameremmo appenderci per tornare un attimo bambini, lasciandoci cullare dall’illusione.
Ci basterebbe,guarda un po’,la sensualissima parodia a firma (e forma) Sabrina Impacciatore, sottovalutata Donna-Femmina del nostro (?) cinema e della nostra (?) televisione. Perché quelle che sanno ridere di sé, che si prendono in giro senza pose e infingimenti, agli ometti come noi fanno salire la temperatura corporea e mentale. Cara Lara e cara Angelina, sappiatelo, nel caso in cui, un giorno sicuramente molto lontano, poserete il vostro sguardo oltre il pallino rosso della telecamera.
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