In 15 chiese il Giubileo della Lombardia

Pellegrinaggi e opere di bene per ottenere l'indulgenza senza andare a Roma

In 15 chiese il Giubileo della Lombardia
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In questo 2025 il Giubileo, varato alla Vigilia di Natale da Papa Francesco con l'apertura della Porta Santa, arriverà anche a Milano. I fedeli della Arcidiocesi, la più grande d'Europa per estensione e struttura ecclesiale con quasi cinque milioni di battezzati, 1.700 preti diocesani e più di mille parrocchie, potranno richiedere l'indulgenza anche senza doversi necessariamente recare a Roma.

Nelle sette zone pastorali, infatti, sono state individuate quindici chiese giubilari dove poter andare sia singolarmente che a gruppi per pregare e invocare il perdono dei peccati. A essere deputati il Duomo di Milano e la basilica di Sant'Ambrogio, ma anche santuari e chiese parrocchiali tra Varese, Lecco, Treviglio e Cernusco. Per arrivarci servirà un pellegrinaggio nei dodici cammini spirituali lombardi individuati dalla Diocesi, come il cammino dei Monaci che dal centro di Milano arriva fino alla via Francigena passando per il Po o la Strada delle Abbazie nel territorio del Parco Agricolo Sud Milano che collega sette capolavori di arte medievale come i monasteri di Chiaravalle o di Morimondo.

Una volta giunti nelle chiese, tutti i fedeli saranno chiamati a compiere i cinque gesti prescritti per ottenere il perdono giubilare. E si tratterà del segno della croce con l'acqua santa in ricordo del Battesimo, l'adorazione eucaristica, l'ascolto della Parola, la preghiera davanti al crocefisso e la scelta di un gesto di carità. Per il quale l'indicazione della Cei, la Conferenza episcopale italiana, è di compiere azioni di supporto a progetti di microcredito sociale, in particolare quelli sostenuti dalle Caritas e dalle Fondazioni antiusura. Un tema importante, citato anche dall'arcivescovo Mario Delpini nel suo discorso alla città, quando nel Pontificale di Sant'Ambrogio ha parlato di un sistema di credito che «ha qualcosa di malato» e chiese di considerare le vie per il condono dei debiti davanti a troppa gente «disperata» e a situazioni che favoriscono «l'immissione di denaro sporco e condannano a entrare negli ingranaggi perversi dell'usura».

Nell'anno giubilare, come ha voluto ricordare anche Papa Francesco, tutti dovranno mostrare «segni tangibili di speranza» verso chi soffre. Oltre alla via ordinaria, l'indulgenza, secondo le norme del Vaticano, verrà anche connessa alle opere di misericordia corporali e spirituali, come visitare malati, detenuti o anziani soli.

Ma la bolla pontificia di Bergoglio sull'indizione del Giubileo, apre anche a tutte le iniziative che attuano lo spirito penitenziale come donare ai poveri, fare volontariato o astenersi, almeno durante un'intera giornata, da distrazioni «reali o virtuali» tipo l'utilizzo dei telefoni e dei social network. «La Riconciliazione è sempre importante - spiega don Massimo Pavanello, delegato diocesano Giubileo -, specie in questo contesto in cui, oltre ai grandi conflitti del mondo, nel cuore delle persone ci sono anche rabbia, nervosismo e insoddisfazione nei confronti della vita e degli altri. Di fronte a questa forma malata ed estrema dell'individualismo, c'è bisogno di una Riconciliazione con l'Altro, con la A maiuscola. Quell'altro che è Dio».

Durante le 35 «Giornate», a Roma saranno convocati comunicatori, catechisti, bande musicali, politici, giudici, giovani e ammalati. Ma le celebrazioni saranno anche locali, pure nella Diocesi di Milano, come nel caso della Giornata della Polizia locale in calendario a gennaio.

«Come Diocesi di Milano - ricorda Pavanello - avremo anche la grazia di vivere, il 27 aprile, la canonizzazione del giovane Carlo Acutis» con il beato che diventerà santo. Sarà un evento molto importante per noi: Acutis è sepolto ad Assisi, ma è cresciuto a Milano. La lampada che arde sulla sua tomba è alimentata da un olio che arriva dalla nostra città».

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