In 48 ore la fiction genovese è diventata un «fantasma»

Dopo averla fatta sparire ieri sera, Mediaset potrebbe sospendere la serie o spostarla su altra rete

(...) i giorni. «48 ore», la fiction tutta in salsa genovese, era già andata in onda lunedì, per pochi intimi. Troppo pochi, per i responsabili di rete. Persino troppi per come è stato «mascherato» il blitz anche agli occhi degli appassionati che aspettavano il terzo e quarto episodio. E che lo aspettavano il martedì sera, come da palinsesto, e come da programmazione riportata su tutti i giornali. Lunedì mattina, persino il Secolo XIX, il quotidiano più «dentro» la fiction almeno per numero di volte che fa da comparsa, annunciava come tutti gli altri che lunedì sera su Canale 5 era prevista in prima serata la commedia «Oggi sposi... niente sesso!»
Così, ad ammirare le prodezze della squadra catturandi che a Genova non esiste, a seguire le intuizioni del vice questore Diego Montagna e dei suoi uomini che, in effetti, al «niente sesso» del copione devono probabilmente il flop delle prime puntate, lunedì sera c’erano solo tre milioni e 942mila spettatori. Il 14.39 per cento per parlare di share. Pochi, meno di quelli fatti da Raiuno che opponeva un’altra fiction, «I figli strappati», che hanno quasi doppiato la concorrenza con il 24.06 per cento. Auditel spietata, che conferma lo scarso interesse per «48 ore», la fiction troppo realista per piacere al grande pubblico.
E così, dopo essere stata sostituita con «Ghost», anche per i prossimi martedì «48 ore» rischia di restare una fiction fantasma. Ci stanno pensando i vertici di Mediaset, che ora potrebbero decidere di cancellare la serie dalla programmazione. Una super delusione per chi ormai si era appassionato ai poliziotti più inesistenti della questura di Genova. Una doccia fredda anche per chi ormai aveva persino accettato l’idea di vedere splendide cartoline di Genova alternate ad ambientazioni improbabili. Per chi, proprio nella puntata a sorpresa di lunedì, ha notato come, dopo il «ripescaggio» dal passato della sezione catturandi ormai disciolta a Genova, sia stato persino riaperto un consolato americano vicino a Palazzo Tursi. Errori voluti dalla sceneggiatura che hanno però fatto girare in tutta Italia una splendida immagine di Genova. Che, una volta tanto, la fa da protagonista, visto che quasi tutti i set che la Film Commission comunale si è vantata di aver ricreato in città, non hanno mai portato pubblicità diretta perché la Superba, scelta come location, passava sempre inosservata, lei sì come un fantasma. Ora che tutti sanno che quegli scorci sono proprio di Genova, la fiction rischia di essere mandata in prepensionamento.
Le soluzioni allo studio dei manager di Mediaset infatti ora sono diverse. Anche perché i motivi del flop non sono così scontati. «48 ore» non è partita con ascolti da record per poi scemare, indicando una chiara bocciatura del pubblico. È partita subito male. Con uno share basso, che ha dovuto fare i conti con l’inossidabile «Montalbano» su Raiuno e magari con un battage pubblicitario forse non irresistibile, rilanciato da Mediaset soprattutto in settimane particolari, con tanti «ponti» come il 25 aprile e il 1° maggio, con i telespettatori un po’ più assenti del solito. Il primo fattore, la concorrenza del commissario più radical chic d’Italia, dev’essere sembrato subito il più duro da superare. Per questo, in tutta fretta e proprio in zona Cesarini, è stato deciso di cambiare il giorno di programmazione. All’improvviso, «48 ore» è stata spostata al lunedì sera, perdendo però anche i tantissimi spettatori che probabilmente se lo aspettavano ieri. Non è poi mancata la pubblicità ulteriore alla fiction. Sabato mattina, i due episodi dell’esordio sono stati mandati in replica su Retequattro, domenica mattina su Italia 1, nella speranza che altre fette di pubblico potessero appassionarsi al caso.

Ora le soluzioni che restano ai vertici di Canale 5 sono fondamentalmente tre: insistere, come per il momento previsto dalla programmazione, con gli episodi numero tre e quattro martedì prossimo; sospendere tutto e ricominciare la fiction in un periodo più propizio (magari non durante i Mondiali); spostare la serie su Italia 1 o Retequattro, impegnando cioè la rete ammiraglia con un altro programma in grado di sostenere meglio il confronto con la concorrenza.
Tra otto giorni si saprà se «48 ore», la fiction sulla catturandi che non esiste, ambientata in una Genova un po’ riveduta e corretta ma bella come non mai, sarà durata solo due giorni.

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