Dalla Biblioteca e Archivio Storico della Biennale di Venezia, proprio dove il patrimonio dell'istituzione viene conservato e si sviluppa la progettazione, è stata presentato ieri il primo numero della rivista trimestrale La Biennale di Venezia, intitolato Diluvi prossimi venturi / The Coming Floods e dedicato al tema dell'acqua. Si tratta di una rinascita - a cinquantatré anni dall'ultima pubblicazione della storica rivista omonima, lanciata nel luglio del 1950 sotto la direzione di Elio Zorzi - che vede ritornare nel panorama culturale italiano «Una rivista straordinaria, improntata a quella ricerca che è nel Dna dell'istituzione», ha spiegato la responsabile dell'Archivio Debora Rossi. «L'ottica rimane multidisciplinare: arti visive, architettura, danza, musica, teatro, cinema, ma anche scienze e letteratura, così come la moda, il cui processo creativo volto alla sperimentazione ben si allinea con queste linee di progettazione artistica». Multilingue e arricchita da un apparato iconografico per la maggior parte selezionato dalla fototeca dell'Archivio storico, la rivista sarà edita in forma cartacea, per farne un oggetto di studio, ma anche dare il senso della qualità e della preziosità dei suoi contenuti: «Immagino una precisa sensazione per questa rivista: il privilegio», ha commentato il Presidente di Biennale Pietrangelo Buttafuoco. «Di ascoltare, di imparare, di poter possedere questa prima copia», in vendita nello store della Biennale e in libreria.
I contenuti della rivista sono in forma libera, senza schemi precostituiti: interventi, dialoghi, ex cathedra prodotti da personalità - dai direttori artistici a storici, ricercatori, filosofi, scienziati - che incrociano tutti i settori di attività di Biennale e dialetticamente riflettono su di essi: «Ogni numero avrà una trattazione monografica, con un argomento individuato attraverso il lavoro della redazione interna e di tutto il gruppo di lavoro di Biennale», ha proseguito la Rossi, «Guidato dal prezioso contributo di Luigi Mascheroni, che ne sarà direttore».
Qualche anticipazione da questo primo numero sull'acqua: il contributo di Carlo Barbante sulla memoria dei ghiacci; Carolyn Carson e il suo rapporto con l'acqua come influsso sul processo creativo; la conversazione di Giovanni Lindo Ferretti con Maria Grazia Pontormo passeggiando sull'Appennino di Cerreto con la pioggia al centro; Orhan Pamuk intervistato da Stenio Solinas su Istanbul, Venezia e la vita davanti all'acqua; Peter Weir e i suoi segreti sul set in mezzo all'Oceano per filmare Master and Commander e ancora molte altre firme tra cui Luciano Violante, il poeta John Kinsella o il cardinale de Mendonça.
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