Francesca Nacini
La piccola e la grande di casa per dimostrare che la qualitá sta negli 80 piedi come nei 44, e la spinta a gonfie vele non cambia, cosí come sono costanti la cura per i dettagli, il bagaglio tecnico, il comfort e gli assetti altamente performanti. Advanced Italian Yacht porta a Genova certezze e sogni. E lo fa con la passione di sempre, ma anche con qualche racconto di mare in piú.
«Una scheggia» ci dicono dell'A80, reduce dall'Arc 2015 (Atlantic Rally for Cruisers) che ha vinto nella sua categoria: «Da Bermuda a Horta, alle Azzorre, abbiamo impiegato 8 giorni navigando a una velocità intorno ai 18 nodi - la testimonianza del capitano - Abbiamo toccato i 28 con trinchetta e due mani di terzaroli, il vento era oltre i 35 nodi e il mare molto mosso».
Insieme con A44, cruiser sportivo lanciato l'anno scorso e giá European Yacht of the Year 2015, l'attuale ammiraglia del giovane cantiere lombardo-marchigiano è una delle due imbarcazioni che è possibile ammirare al 56° Salone Nautico Internazionale. Anche perché A80 è la barca a vela più grande del Salone.
Si chiama «Apsaras», spirito femmina e dea asiatica della fertilitá. Da ben 18 mesi ha un armatore con il quale sta per partire per il giro del mondo.
«Siamo molto fieri dei traguardi che sta tagliando questa imbarcazione», dice Antonella Di Leo, che, da fondatrice, con il marito Marco Tursini, del brand Advanced Italian Yachts, ha visto nascere questo 24 metri firmato dagli architetti navali americani John Reichel e Jim Pugh e dagli yacht designer italiani Mario Pedol e Massimo Gino di Nauta Yachts, e ora lo segue con orgoglio. «Non é solo una barca da regata ad alte prestazioni - aggiunge Antonella Di Leo - ma è anche cosí solida e affidabile al punto di avere affrontato l'oceano appena uscita dal cantiere».
Gli altri nuovi gioielli di Advanced Yachts in cantiere non sono ancora arrivati, ma progetti e rendering sono al Salone, pronti per essere scoperti.
Due sono le assolute novitá che verranno presentate alla stampa internazionale: A44S e A62. Il primo è la reinterpretazione spartana ed essenziale del weekend sailer in esposizione, che giá in versione tradizionale ha linee ispirate alla Coppa America (architettura navale di Roberto Biscontini) e che cosí risulta ancora piú spinto nonché meno esigente dal punto di vista manutentivo. Il secondo unisce l'aerodinamica del 44 piedi a spazi pensati per lunghe ma comode traversate, a grandi open space, a un pozzetto di grande vivibilitá.
«Nelle nostre barche cerchiamo sempre di metter lo yin e lo yang, il femminile e il maschile, per raggiungere un giusto equilibrio tra velocitá e design interno - conclude Antonella Di Leo Vogliamo che sia il velista uomo sia la velista donna possano trovare le funzionalitá che cercano».
Era giá cosí nell'A66, la prima barca del brand, con cui Advanced Italian Yachts ha debuttato sei anni fa in piena crisi economica e che ha saputo navigare eccellentemente nei marosi della congiuntura negativa.
E lo sará ancora di piú con il nuovo e maestoso A100, per ora in pura anticipazione ma con concept giá sviluppati soprattutto per gli interni.Un sogno in grande che al Salone di quest'anno, tutto proiettato nel futuro, non puó che trovare la sua ideale vetrina.
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