Ha alzato con prepotenza la «quota rosa» nella Science Fiction. E non solo. Ha anche riempito le pagine dei suoi romanzi fantascientifici di temi femministi. Stiamo parlando di Joanna Russ la scrittrice americana che si è spenta il 29 aprile scorso nella sua casa di Tucson all'età di 74 anni.
Con il romanzo d'esordio «Picnic sul Paradiso» (1968), tradotto in italiano da Mondadori nella collana Urania, e poi con «The Female Man» (1975), pubblicato dalla casa editrice Nord, Russ si è affermata come la voce più importante della fantascienza al femminile, distinguendosi per un'accanita sfida agli stereotipi che volevano le autrici relegate a un ruolo secondario in questo genere letterario.
Con «Picnic sul Paradiso», che fa parte del ciclo di Alyx, Joanna Russ lanciò la prima eroina viaggiatrice nel tempo, con un profilo ben diverso dal ruolo tradizionale fino allora assegnato alla donna nella fantascienza, dove il personaggio femminile era sempre in pericolo e salvata dall'intervento miracoloso dell'uomo. «The Female Man» è l'acclamato e controverso capolavoro di Russ, che rimane il più importante documento sulla dialettica tra fantascienza e femminismo, un'opera che rappresenta un generoso tentativo di allargare i confini di un genere, investendolo dei sogni e delle fantasticherie di una donna.
Il suo capolavoro femminista vede protagoniste quattro donne che viaggiano tra un universo e l'altro: sono Jeannine, abitante di un'America dove la seconda guerra mondiale non è mai stata combattuta e non è avvenuto alcun processo di emancipazione femminile; Jael, l'aggressiva guerriera di un prossimo futuro. Poi c'è Joanna, la scrittrice, che assume il ruolo di un personaggio dell'America contemporanea; infine, Janet, proveniente da un lontano mondo utopico, Whileaway, dove si è realizzata una società di sole donne; un luogo nel quale non vi sono più problemi nelle relazioni tra i sessi, perchè su Whileaway c'è un solo genere di essere umano il «female man».
Nata il 22 febbraio 1937 a New York, Joanna Russ, prima di dedicarsi a tempo pieno all'attività di scrittrice e critica letteraria, iniziò la carriera nei primi anni Sessanta come docente, insegnando tra l'altro all'Università di Washington. Collaboratrice del «Magazine of Fantasy and Science Fiction», tra i suoi racconti si segnalano «Souls» (1982, finalista al Nebula Award e vincitrice dell'Hugo Award), «When It Changed» (1972, vincitore del Nebula e del Tiptree Award), «The Second Inquisition» (1970), «Poor Man, Beggar Man» (1971), «The Extraordinary Voyages of Amelie Bertrand» (1979), «The Mystery of the Young Gentlemen» (1982), tutti finalisti al Nebula.
Finalista al Nebula è anche il romanzo «And Chaos Died» (1970), dove spicca una critica alla società contemporanea. Il libro «We Who Are About To...» (1977) rilegge in chiave critica il classico tema dei naufraghi dello spazio.
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