Afghanistan, scontro a fuoco: muore un parà Il Cav: "L'Italia grata per l'impegno dei soldati"

Alcuni soldati colpiti da un doppio attacco al termine di una operazione all’interno di un villaggio nella zona a nord ovest della valle di Bala Murghab. Nello scontro a fuoco è rimasto ucciso un militare italiano, altri due feriti, di cui uno grave. La Russa: "L'altro militare è ricoverato in condizioni critiche"

Afghanistan, scontro a fuoco: muore un parà 
Il Cav: "L'Italia grata per l'impegno dei soldati"

Kabul - Durante un’operazione congiunta tra militari italiani e forze afgane nella zona a nord ovest della valle di Bala Murghab, l’unità nella quale erano presenti anche i militari italiani è stata attaccata: nello scontro a fuoco è rimasto ucciso il primo caporal maggiore David Tobini, mentre altri due militari risultano feriti di cui uno grave mentre il secondo non è in pericolo di vita. Tobini, nato a Roma il 23 luglio 1983, era in forza al 183° reggimento paracadutisti "Nembo" di Pistoia.

Grave un altro militare Uno dei due militari rimasti feriti è "in condizioni critiche", dice il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in conferenza stampa a Milano. Si tratta di Simone D’Orazio, 29 anni di Isernia, ferito al torace: "Non è fuori pericolo - ha spiegato il ministro - è ricoverato in condizioni critiche". In un secondo attacco è rimasto ferito Francesco Arena, nato a Vibo Valentia nel 1979, colpito all’arto superiore destro ma non è in condizioni gravi. 

Attacco doppio I soldati sono stati colpiti da un doppio attacco al termine di una operazione di perlustrazione e rastrellamento all’interno di un villaggio nella zona settentrionale del Paese. Alle 4.15 di mattina, i militari assieme a forze afghane sono entrate in un villaggio dove erano stati segnalati materiale esplosivo e ordigni. Dopo aver compiuto "positivamente" la loro azione, all’uscita del villaggio sono stati attaccati da un gruppo di insorti che ha fatto fuoco su di loro, uccidendo il caporal maggiore Tobini e ferendo il caporal maggiore D’Orazio. Dopo aver cercato riparo in alcune case, i militari sono stati attaccati nuovamente da altri insorti posizionati in altre abitazioni. In questo secondo attacco è rimasto ferito il terzo militare italiano. A quel punto - ha spiegato il ministro - è intervenuta la forza aerea di reazione alleata con quattro elicotteri, un aereo francese e uno americano che hanno bombardato la zona, consentendo l’evacuazione, "dopo un periodo non breve", alle forze italiane presenti sul territorio.

La terza vittima in un mese L'Afghanistan miete la terza vittima italiana in un mese, proprio alla vigilia della discussione dei rifinanziamenti delle missioni all'estero, già molto contestata in Senato. Il militare ucciso questa mattina è il terzo nel mese di luglio, uno ogni 10 giorni. Dopo Gaetano Tuccillo, deceduto il 2 luglio, e Roberto Marchini il 12 luglio, il soldato italiano morto oggi, con lui anche un commilitone gravemente ferito, fa di luglio il mese che ha riportato a casa più feretri avvolti nel tricolore. Attualmente circa 4.200, il contingente più numeroso di sempre, i militari italiani che partecipano alla missione della Nato Isaf in Afghanistan. Ma maggior parte dei nostri soldati si trova, tranne un centinaio schierati a Kabul nella sede del comando della missione con incarichi di staff, nella regione occidentale del Paese ed è composta da paracadutisti della brigata Folgore, che il 4 aprile scorso, al comando del generale Carmine Masiello, hanno avvicendato gli alpini della "Julia".

Il cordoglio della politica Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha fatto sapere di essere "vicino alla famiglia del paracadutista caduto in Afghanistan e a quelle dei due militari rimasti feriti nell’agguato". "A tutti i nostri soldati impegnati nelle operazioni di pace contro il terrorismo - ha detto il premier - rinnoviamo la gratitudine del Governo e del Paese". Anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso "sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari". Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha invece voluto ricordare che "l’Italia paga un nuovo grave tributo di sangue alla causa della sicurezza e della libertà". Mentre infatti l'Afghanistan vive un momento cruciale per il proprio futuro, il ministro degli esteri ha ricordato il prezzo pagato dai nostri militari è "altissimo per un obiettivo che riveste un senso ed un significato nei quali la comunità internazionale si riconosce profondamente".

I dubbi del Carroccio Ancora polemiche alla vigilia della discussione sul rifinanziamento delle missioni di pace all'estero. Con la Lega che torna a esprimere i propri subbi sull'utilità della partecipazione da parte dei nostri soldati.

  Alla notizia della "morte della quarantunesima vittima italiana in Afghanistan", il presidente della Commissione Affari esteri della Camera Stefano Stefani ha, infatti, espresso sgomento e cordoglio alla famiglia del giovane militare: "Ma tutto ciò serve? O muoiono invano?".

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