Herat - Spari contro i militari italiani in Afghanistan, nessun ferito. Il fatto si è verificato domenica, nella provincia di Herat. Secondo quanto si apprende da fonti Isaf i soldati italiani hanno risposto al fuoco e l’operazione, condotta con le forze di sicurezza afgane, si è conclusa con il sequestro di un vero e proprio arsenale con 150 kg di esplosivo. I militari erano impegnati in un’attività di controllo in una zona disabitata nei pressi di Shindand, nell’ovest del Paese.
Controllo sul territorio I militari italiani e quelli afgani erano impegnati in un’attività di controllo del territorio in una zona disabitata nei pressi di Shindand, nell’ovest del Paese, quando hanno notato movimenti sospetti. Hanno quindi lanciato un razzo illuminante e subito dopo sono stati fatti oggetto di colpi di arma da fuoco, ai quali hanno risposto con armi leggere e tiri di mortaio, costringendo gli "insorti" a fuggire. Nessun militare italiano, né afgano, è rimasto ferito.
Arsenale sequestrato Le ricerche successive nell’area hanno portato alla scoperta di un arsenale con 150 chili di esplosivo, un proiettile di mortaio da 82 millimetri, quattro proiettili di artiglieria, due granate, tre razzi e un dispositivo anti-carro, munizioni per armi leggere. Tutto il materiale è stato distrutto.
Obama: progressi troppo lenti Il governo di Kabul "ascolta (gli Stati Uniti)" ma progressi in Afghanistan "sono troppo lenti": lo ha affermato il presidente americano Barack Obama, intervistato dalla rete televisiva Nbc al ritorno dal suo primo viaggio presidenziale nel Paese asiatico. "Ciò su cui abbiamo insistito è la necessita assoluta di agire subito", ha spiegato Obama nell’intervista che verrà trasmessa questa mattina e di cui la Nbc ha diffuso ieri alcuni spezzoni. Nella sua prima breve visita presidenziale in Afghanistan Obama aveva sottolineato in un discorso alle truppe come "se la regione dovesse ritornare al passato, se i talebani dovessero riappropriarsi del Paese, Al Qaida potrebbe agire con impunità, gli afgani perderebbero la loro opportunità di progresso e prosperità e un maggior numero di vite americane sarebbero a rischio".
Territorio strategico "Fino a che sarò il vostro comandante in capo, non permetterò che ciò accada", aveva concluso, ricordando come non fosse stata l’America "a volere questa guerra".
L’Afghanistan è il principale fronte della strategia militare dell’Amministrazione, che prevede dunque un ritiro graduale dall’Iraq a partire dalla prossima estate per rafforzare il teatro afgano, dove la Casa Bianca ha già inviato 30mila effettivi di rinforzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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