L'aggressione dei due infermieri al pronto soccorso dell'ospedale di Legnano di qualche giorno fa, da parte di un cittadino straniero in stato di alterazione, ha riportato alla lucue il dramma delle aggressioni al personale sanitario, a partire dagli infermieri. Nel 2024 la Lombardia è stata la regione che ha segnato l'incremento percentuale maggiore di violenze e aggressioni registrando un 25% rispetto al 2023. Cifra che diventa più consistente se si tiene conto che il trend degli ultimi anni si attesta su 5mila casi all'anno dal 2020. In tutto il Paese si sono registrati 25.940 episodi (+33% sul 2023) con punte maggiori nel Nord (63%) e in prevalenza commessa dagli stessi pazienti o familiari esasperati dalla lentezza o dalla mancanza di risposte adeguate da parte del sistema. In Lombardia, nel 2023 sono state segnalate 4.836 aggressioni agli operatori sanitari, dagli insulti alla violenza. Di queste il 30,9% si sono verificate in Pronto Soccorso, in aumento rispetto al 2022 quando la percentuale arrivò a 25,4%. Dopo il calo nel biennio 2020-2021 dovuto ad un accesso limitato agli ospedali a causa dell'emergenza Covid le violenze sono tornate a salire. A fronte di questi dati in crescita, l'anno scorso solo il 6% delle aggressioni sono state denunciate in Procura. Le vittime di queste aggressioni sono principalmente le donne (73%), con infermieri e fisioterapisti tra le categorie piucolpite. Un fenomeno a parte è rappresentato dai pazienti in stato di alterazione da abuso di sostanze o da disturbi psichici.
L'emergenza è stata al centro del convegno «Violenza sugli operatori sanitari. Un bollettino di guerra» promosso dall'Organismo Nazionale Professionisti Sicurezza & privacy e UGL Salute in collaborazione con il Consiglio regionale della Lombardia. «Medici e infermieri sono il vero valore aggiunto della sanità lombarda, sono il motore dei nostri ospedali ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale Federico Romani -. Per questo gli episodi di violenza non possono e non devono essere tollerati».
Sono un ventina i presidi che hanno installato il pulsante rosso, un sistema di chiamata diretta e veloce alle forze dell'ordine. Dal 2 gennaio, l'ASST di Pavia è la prima in Lombardia a utilizzare smartwatch antiaggressione.
Regione Lombardia e Ministero dell'Interno stanno lavorando a un accordo per potenziare i sistemi di videosorveglianza e introdurre ulteriori strumenti per la sicurezza presso i presidi sanitari. «La Lombardia - ha detto l'assessore al Welfare Guido Bertolaso - sta investendo risorse e competenze per tutelare tutto il personale sanitario. Tuttavia, è fondamentale continuare a lavorare».MBr
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