Ha «provinato» migliaia di ragazzi, di tutti i generi, per ogni tipo di programma. Per ventanni, chi sperava di trovare un lavoro a Mediaset doveva passare per le grinfie di Gianna Tani, la signora dei provini appunto. Sue le scoperte, per esempio, di Michelle Hunziker, Ilary Blasi, Federica Panicucci, Rossella Brescia, Elisabetta Canalis. Ha scritto pure un manuale per affrontare i cast. Ora, stanca di tanta responsabilità ma anche un po delusa per come è cambiato il sistema produttivo, vive più gioiosamente al sole brasiliano, non dimenticando però il suo antico lavoro: fa consulenze per il lancio di nuovi show.
Gianna, i ragazzi oggi sono sempre più assetati di Tv: ci sono giovani che si preparano per anni e che passano la vita tra un provino e laltro.
«È vero. Allinizio io andavo a fare scouting nelle discoteche e nelle sfilate di moda. Fermavo le modelle per chiedere loro se volevano fare le vallette, mi guardavano sdegnate. Oggi ci sono ragazzi che si attaccano ai cancelli delle aziende televisive se non vengono scelti».
Certi concorrenti dei reality si conoscono già prima di partecipare ai programmi.
«Perché frequentano tutti gli stessi giri. E hanno gli stessi agenti: primo fra tutti Lele Mora».
Ma esiste un prima e un dopo in questo spasmodico desiderio di diventare una stellina della Tv?
«Certo, gli spartiacque si chiamano Uomini e donne e Grande Fratello, programmi in cui per partecipare non bisogna saper far qualcosa. Masse di giovani si sono presentati ai provini sperando di cambiare la propria vita, ma in pochissimi ci sono riusciti, non è matematicamente possibile. Tanti che spendono soldi per andare in discoteca, sognano di diventare famosi come i ragazzi del Gieffe per essere, al contrario, pagati per partecipare alle feste circondati da orde di ragazzine adoranti».
Lei cosa consiglia?
«Di non lasciare mai il mestiere che si ha, anche se si viene scelti per fare la valletta o per un reality. Il momento di successo è effimero, meglio poter tornare alla propria professione. E, poi, certamente prepararsi, studiare. Una valletta può sfruttare la sua immagine per qualche anno, poi se non sa far nulla, scompare. Anche se è raccomandata».
Di ragazze che hanno cercato di usare la scorciatoia di diventare amichette di uomini ai posti di comando ne avrà viste tante.
«Sì, e la nostra struttura a Mediaset faceva da filtro, limitava il giro di raccomandazioni. Alcune venivano mandate da noi per fare la trafila come tutte le altre».
Chi, tra i personaggi che poi hanno sfondato, non ha passato il suo esame?
«Ricordo Enrico Papi: si era presentato come cabarettista, ma era adatto ad altro, come si è visto.
Perché ha deciso di lasciare il suo incarico?
«Prima di tutto perché volevo avere una vita più libera e poi perché ormai il casting viene fatto quasi tutto dai produttori esterni dei programmi».
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