Giovani europei studiate scienze e matematica. L'Unione europea, politici ed esperti d'economia, lancia l'allarme: tra pochi anni potrebbero non esserci più scienziati formati in Europa.
Proprio per affrontare quello che rischia di trasformarsi in una drammatica perdita di posizione rispetto alla collocazione dell'Europa in tutte le aree scientifiche e di ricerca mercoledì 14 dicembre a Bruxelles si incontreranno economisti, imprenditori ed esperti di politiche educative allo scopo di mettere insieme una tela di strategie che spingano i giovani ad indirizzarsi verso le facoltà scientifiche.
La piattaforma strategica è affidata a InGenious, un organismo di coordinamento nel settore scientifico che raccoglie tutte le competenze della Commissione Europea insieme ai responsabili del settore educativo di 30 paesi e aziende leader come Volvo, Shell, Philips, Basf, Nokia, Microsoft e Intel.
InGenious punta a sollecitare i giovani dimostrando loro come sia più facile trovare un lavoro grazie alle competenze scientifiche e tecnologiche. Non soltanto, intende anche aiutarli a superare i pregiudizi nei confronti degli studi e di una eventuale carriera in questo settore. I paesi asiatici al momento preparano il doppio degli scienziati ed il triplo degli ingegneri rispetto ai paesi europei. Un divario che minaccia seriamente le possibilità di recupero dell'economia europea. Come affrontare la sfida con i paesi asiatici se all'Europa mancheranno risorse umane qualificate?Anche se il numero dei laureati in questi settori sta lentamente aumentando le rilevazioni statistiche come Pisa rivelano che siamo ancora molto lontani dai traguardi asiatici.
Recenti ricerche dimostrano che anche i paesi europei che hanno i migliori studenti nel settore scientifico, ad esempio la Finlandia, sono però anni luce indietro rispetto alle performance offerte dai giovani cinesi. Androula Vassiliou, commissario europeo per l'Istruzione e la Gioventù, insiste sulla necessità di rendere più interessante agli occhi dei giovani lo studio delle scienze.
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