Alluvione, il bilancio delle vittime sale a otto "Solo a Monterosso danni per 30 milioni di euro"

Il numero delle vittime dell'alluvione sale a otto. Ancora cinque i dispersi ufficiali. Intanto si fa il conto dei danni causati dall'alluvione VIDEO 1-2-3-4-Monterosso - Vernazza - Levanto FOTO Il disastro - Brugnato - Aulla - Riomaggiore. Reportage esclusivo da Vernazza - Auto ribaltate ad Aulla. MAPPA

Alluvione, il bilancio delle vittime sale a otto "Solo a Monterosso danni per 30 milioni di euro"

Si continua a scavare in Liguria tra i paesi sommersi dal fango. E si continuano a cercare i dispersi, che sono ancora cinque, mentre il computo delle vittime sale a otto, dopo il ritrovamento, questo pomeriggio del corpo di uno dei dispersi, una donna settantenne ritrovata a Borghetto Vara. La vittima, Rita Cozzani, era una professoressa di La Spezia, alle scuole medie Giuseppe Mazzini.

Mentre le ricerche continuano, si comincia a fare il conto i danni causati dalla violenta ondata di maltempo che ha investito la Liguria. Particolarmente grave la situazione di Monterosso. Il comune delle Cinque Terre è stato uno dei più colpiti dall'alluvione, con danni ai servizi idrici ed elettrici, agli esercizi commerciali, alle strade, alle fognature. "Il paese è stato spazzato via", commentava il sindaco, Angelo Maria Betta, a poche ore di distanza dall'arrivo della marea di fango. E oggi prova a fare una stima dei danni, che si aggirerebbero intorno ai 30 milioni di euro.

Alcuni dei servizi danneggiati stanno tornando a funzionare, anche se con soluzioni di fortuna. A Monterosso al Mare, come a Vernazza, è stato ripristinato il servizio idrico e si sta lavorando sul ripristino delle condutture del gas. È tornata in funzione anche la rete elettrica, mentre i collegamenti telefonici sono ancora interrotti.

Ieri il ministro per le infrastrutture Altero Matteoli ha compiuto un sopralluogo nei paesi dell'alluvione, preannunciando che nei prossimi giorni anche Silvio Berlusconi potrebbe visitare i luoghi colpiti. Alcuni manifestanti avevano accolto il corteo di macchine, nel quale si trovava il ministro insieme ad alcuni sindaci dello spezzino lanciando palle di fango contro i veicoli e inveendo contro l'incapacità delle autorità di prevedere un problema della portata di quello che si è verificato nei giorni scorsi, ma il sindaco di Monterosso mette a tacere le proteste. "Lo Stato c'è, c'è stato e ci sarà anche nei prossimi mesi", commenta, indirizzando il suo discorso anche a quelli che lamentavano l'incuria dei canali e la cementificazione selvaggia di aree di espansione naturale del fiume, evidenziando in questi aspetti due delle cause più probabili dell'alluvione. Una speculazione bella e buona, continua il sindaco, che alle accuse non ci sta, per lo meno per quanto riguardo Monterosso, dove non si costruisce dal 1966 e si provvede alla pulizia dei canali costantemente.

Su quale sarebbe la causa reale di quanto accaduto, anche su questo il sindaco ha le idee molto chiare. "Il fatto - dice - è che il martedì 25 ottobre, su Monterosso e Vernazza, in quattro ore si sono scaricati 530 millimetri di acqua". E nel 1971 - ricorda giustamente - erano bastati 400 millimetri perché l'alluvione di Genova provocasse 25 morti nello stesso lasso di tempo.

"I muretti a secco delle nostre colline", ricorda ancora, "sono stati sovraccaricati per la saturazione della terra circostante", dando quindi un apporto "solido" alla marea d'acqua e causando una serie di frane che poco bene hanno fatto a quello che già era un evento metereologico fuori dal comune.

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