L'uomo che amava (troppe) donne

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 L'uomo che amava le donne (locandina film)
L'uomo che amava le donne (locandina film)
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Gentile Valeria, per spiegarle il mio dramma le cito il titolo di un film di François Truffaut: "L’uomo che amava le donne". La storia parte dalla fine. Ai funerali di un ingegnere francese si presentano solo donne. Una di loro, la consulente di una casa editrice, racconta la storia di questo seduttore attratto da tutte le donne giovani e belle che lo circondavano, rapito soprattutto dalle loro gambe, ma non solo. Ebbene, proprio come il protagonista di questa bizzarra storia, vivo in un eterno stato di innamoramento. Non riesco proprio a fare a meno di idealizzare e poi desiderare diverse rappresentanti del gentil sesso. Com’è nata questa mia ossessione? Ripercorrendo la mia storia vedo un ragazzino timido, che si approccia ai sentimenti e poi al sesso in modo estremamente impacciato e goffo: dalla pornografia al piacere a pagamento il passo è breve, poi, in età avanzata, cominciano le prime storielle d’amore. La prima delle quali forse mi ha segnato: sono stato lasciato non una ma due volte, dalla stessa ragazza, cadendo in una profonda depressione. Ne sono uscito facendo analisi e non solo. Poi la vita è andata avanti, mi sono irrobustito e «normalizzato», ma la mia ossessione piano piano è riemersa ogni volta, senza mai lasciarmi tregua. A volte penso di essere irrimediabilmente malato. O forse, il mio, è soltanto un disperato bisogno di essere amato. Sono stati scritti romanzi a valanghe e girati infiniti film sul tema. L’uomo da sempre si interroga sull’essenza dell’amore e sicuramente una risposta certa non esiste. La saluto confidandole un dubbio che mi assale: nonostante non sia più un ragazzino non ho ancora capito, forse, cosa sia davvero l’amore. E purtroppo non è una cosa bella.
Alfredo

Caro Alfredo, troppo poco mi racconta della sua vita sentimentale di oggi. È solo? È sposato? E troppo poco mi tratteggia della sua ossessione. Come si manifesta? Si manifesta? Ciò che rimane nella nostra testa tormenta solo noi e non nuoce a nessuno. E credo di aver capito che sia questo il suo caso. Se si limita a infatuarsi mentalmente non vedo quale possa essere il problema. Non credo che lei «perseguiti» sconosciute con attenzioni insistenti e non richieste e forse non è neppure la metà di una coppia, quindi nemmeno tradisce.

Circa l’amore che non ha mai conosciuto, evidentemente non si è ancora «irrobustito» abbastanza. Perché non torna in analisi? L’aiuterebbe a fare quell’ultimo passo che le manca per godersi la vita. Slacci le cinture e parta, Alfredo.

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