Jovanotti: "La mia musica rifiorisce tra velocità e tecnologia"

Intervista / L'artista alla prima delle 12 date al Forum di Milano: "Io in duetto con Topo Gigio? Perché no, ci ho pensato"

Jovanotti: "La mia musica rifiorisce tra velocità e tecnologia"
00:00 00:00

Caro Lorenzo, è tornato senza freni: da stasera farà altri quarantanove concerti in giro per l'Italia.

«Già ho fatto cinque date, arrivo alla fine che sono da buttare, il giorno dopo mi devono rimontare» (sorride, ndr).

Arriva sul palco quasi disorientato e fissa il pubblico per un bel po' di secondi.

«Dà il senso del ritrovarsi. I miei concerti sono una festa in casa, conosco sempre tutti quelli delle prime file, tra noi c'è una relazione quasi intima».

Un tour floreale.

«Mi ha ispirato la lettura del Diario di Etty Hillesum nel quale si legge sostanzialmente che, nonostante il dolore, bisogna fiorire ovunque».

Lorenzo Jovanotti Cherubini è sempre lo stesso, 58 anni, incontenibile, positivo. Eppure è un po' diverso. C'è stato l'incidente stradale a Santo Domingo, fratture, interventi, fisioterapia, paura. E c'è stata l'inevitabile evoluzione della vita che oggi lo presenta come un cinquantottenne raro perché nel suo pubblico si ritrovano tutti, non solo i coetanei o poco meno. Con il Jova Beach Party, Jovanotti ha attirato anche generazioni diverse, Zeta o Millennial, che ora tornano a vederlo dal vivo e si trovano uno show che sfrutta l'intelligenza artificiale impegnata a «lavorare in diretta» inquadrando il pubblico e trasformandolo istantaneamente in altro, in personaggi come i Muppets o addirittura in edifici, piante, fiori. Ma non solo. In I love you baby l'intelligenza sempre più artificiale cambia anche i connotati di Jovanotti che diventa Elvis, Bowie, Marley, Taylor Swift e Michael Jackson. Una maratona di ben oltre due ore con un palco minimale e dieci enormi fiori (oltre una tonnellata l'uno) che dal soffitto seguono la musica, si aprono, si illuminano, si girano, danno l'idea delle canzoni che passano. Jovanotti è più statico sul palco, ma è ben più del funambolo di una volta. È un artista perfettamente calato nel suo tempo che sa far parlare i brani e, se proprio bisogna dirlo, forse li canta meglio di prima. Più calore. Più sofferenza. Più verità dentro le note. «Però c'è da dire una cosa».

Cosa?

«Non ho mai avuto una band così compatta come quella che mi accompagna ora».

L'ha chiamata la J Street Band in omaggio alla E Street Band di Bruce Springsteen.

«Sì è uno dei miei punti di riferimento per questo tour. Abbiamo pensato anche alla band di Prince tra gli anni '80 e i '90, gente che è al servizio della musica. Anche noi, prima dei concerti, ci diciamo: lasciamo l'ego fuori dal palco, qui si suona per divertirsi e per divertire».

Suonare oggi non va di moda.

«L'autotune?».

Sì.

«Intanto nel mio concerto non ci sono praticamente sequenze, tutto è suonato dal vivo a parte poche istanti in Sabato. Però devo dire che l'autotune è una figata».

Molti non la pensano così.

«Credo che se uno si fa usare dall'autotune allora viene normalizzato. Altrimenti no. Ad esempio Kanye West in Jesus is king ha fatto un capolavoro, altri con l'autotune non riescono allo stesso modo. Dopotutto sa come funziona?».

Come funziona?

«La musica è fatta di innovazioni. Anche all'inizio degli anni Ottanta, quando sono arrivati i cosiddetti sequencer, molti musicisti hanno pensato che avrebbero cambiato lavoro. Invece i sequencer sono stati la base della musica che ascoltiamo ancora oggi».

Ma oggi Jovanotti come sta?

«Prima del debutto a Pesaro ero impaurito. Poi dopo la prima data mi ha scritto Gianna Nannini per dirmi che sul palco bisogna stare, sul palco si guarisce. E ha ragione. Concerto dopo concerto, sto riacquistando la cosiddetta memoria motoria, i miei saltelli, i miei scarti».

Ma è vero che potrebbe partecipare a una raccolta di duetti con Topo Gigio?

«Sì perché no, nulla osta.

A dirla tutta, quando ho scritto A te pensavo di poter fare un video con Topo Gigio e allora ho chiamato Maria Perego, la mamma del pupazzo. Lei ha voluto ascoltare la canzone e poi ha risposto che era un brano troppo intimo per Topo Gigio che non ha sessualità e non ha età.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica