Apoteosi Duplantis: lo svedese volante si prende oro e record del mondo con 6.25

La serata dell’atletica segnata dalla squalifica che è valsa a Nadia Battocletti lo storico bronzo nei cinquemila metri ha avuto un finale inaspettato e l’incoronazione del nuovo re dell’atletica, il saltatore con l’asta Armand Duplantis. L’atleta svedese decide di celebrare la medaglia d’oro appena vinta battendo il suo stesso record del mondo e, dopo due tentativi falliti, riesce nell’impresa. Grande l'entusiasmo del pubblico rimasto nello stadio nonostante le gare fossero ufficialmente finite. Una grande festa che farà sicuramente bene all’atletica e ai tanti tifosi del campionissimo svedese.

Una favola con tanto di lieto fine

Il re del salto con l’asta chiude la serata dell’atletica allo Stade de France con il suo show personale. La vittoria di Duplantis non era mai sembrata in dubbio: troppo grande la differenza tra lo svedese ed i rivali, lo statunitense Kendricks e il greco Karalis, che si sono entrambi fermati a 5.95 metri. Lo svedese aveva saltato le misure precedenti con facilità quasi irrisoria, scavalcando l’asticella talvolta con quasi venti centimetri ma il salto che pone fine alla competizione e gli consegna la medaglia d’oro è quello con il quale supera i sei metri e dieci centimetri, misura tutt’altro che banale. Chiusa la pratica, lo sguardo corre sugli spalti dello Stade de France, dove i tanti tifosi svedesi intervenuti mostrano cartelli con scritto “Mondo 6.25”, ovvero il soprannome dell’atleta e la misura che varrebbe il nuovo record del mondo.

Per lo svedese superare record è diventata un’abitudine ed il copione sembra già scritto: asticella alzata di un solo centimetro rispetto a quanto fatto qualche mese fa in Cina, come faceva una volta il grandissimo Sergei Bubka. Circondato dal gran tifo del pubblico le cose vanno come nei film hollywoodiani: dopo due errori di misura, il terzo tentativo è quello giusto. “Mondo” passa l’asticella posta a sei metri e 25 centimetri e scatena l’entusiasmo del pubblico dello Stade de France, che gli tributa una standing ovation. Il giro di pista accompagnato dalla canzone degli Abba “Dancing queen” è il lieto fine di questa favola che vede il nuovo re dell’atletica incoronato sotto gli occhi della famiglia e della fidanzata.

Duplantis: “Una emozione unica”

Nonostante questa fosse la nona volta che il 24enne svedese batte il record del mondo, l’emozione di farlo davanti al tutto esaurito dello Stade de France è stata comunque tanta. Altrettanto particolare il fatto che tutti i finalisti del salto con l’asta fossero rimasti in pista a fare il tifo per lui. Eppure, nonostante la tradizionale riservatezza scandinava, Mondo è sembrato ancora carico a mille una volta arrivato ai microfoni dell’emittente svedese Svt. “È l’evento più pazzesco a cui abbia mai partecipato. C’erano così tanti spettatori, così tanta energia e così tanto rumore mentre correvo verso la pedana. Ho cercato solo di respirare a fondo e dirmi che, in fondo, è solo un salto come tanti. Non importa che ci siano ottantamila persone che urlano il mio nome. Alla fine, però, mi ha dato una carica pazzesca”.

Semplicemente ILLEGALE

Il salto da record e medaglia d'oro di Armand Duplantis#HomeOfTheOlympics #Paris2024 #Duplantis pic.twitter.com/KAwveizVn3

— Eurosport IT (@Eurosport_IT) August 5, 2024

La cosa più bella per Duplantis è sicuramente il fatto che tutti i suoi amici e la famiglia fossero presenti sugli spalti. Il fatto di fare un record del mondo con tutti i suoi cari presenti è stato davvero speciale ma la cosa che lo entusiasma di più è il pensiero dei festeggiamenti per la doppietta oro-record del mondo. “Faremo una festa da non credersi stanotte, con tutti i miei cari, sarà una cosa pazzesca. Non c’è niente di meglio, è la cosa migliore in assoluto averli qui. La cosa veramente importante al mondo è la famiglia e faremo una festa da pazzi”. Dopo aver fatto emozionare il pianeta volando più alto di tutti nel cielo di Saint Denis, nessuno gliene farà una colpa.

C’è chi dice che questo è il mondo di Duplantis e che il resto degli atleti sono solo comprimari. Vista la superiorità assoluta appena dimostrata sul palcoscenico più importante, difficile dargli torto.