Olimpiadi, espulso per molestie sessuali il coach di Marcell Jacobs

Nella serata di lunedì il tecnico Rana Reider, che segue diversi velocisti tra i quali Jacobs e il canadese De Grasse, si è visto ritirare l'accredito olimpico dopo esser stato accusato di molestie sessuali ed emotive

Olimpiadi, espulso per molestie sessuali il coach di Marcell Jacobs
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Dopo la delusione della finale dei 100 metri, l’olimpiade di Marcell Jacobs si complica ulteriormente, vista l’espulsione del suo controverso allenatore dai Giochi Olimpici. Secondo gli organizzatori, la decisione sarebbe stata dovuta alla necessità di proteggere la sicurezza degli atleti viste accuse di molestie sessuali ed emotive lanciate nei confronti del tecnico. Secondo quanto pubblicato dal giornale britannico The Guardian, il tecnico statunitense Rana Reider si è visto ritirare il suo accredito P, quello riservato agli allenatori e che consente l’accesso ai campi di allenamento e di gara, con effetto immediato nel tardo pomeriggio di lunedì.

L’avvocato del tecnico si è scagliato contro questa decisione, affermando che non è stato garantito al suo assistito il diritto di difendersi da accuse a suo dire prive di fondamento. Il timore è che questa polemica virulenta possa influire negativamente sulle prestazioni di Jacobs, che tra pochi giorni sarà impegnato nella difesa del titolo olimpico della staffetta 4x100.

Un tecnico controverso

Secondo quanto riportato dal Guardian, venerdì scorso World Athletics, aveva criticato pesantemente la decisione della federazione canadese di fornire un accredito per allenatori a Reider. L’organizzazione mondiale non riteneva opportuna la presenza di un tecnico che aveva appena scontato un periodo di 12 mesi di sospensione dopo aver accettato il risultato dell’indagine dell’organizzazione americana SafeSport. Nel mirino delle autorità, una relazione con un’atleta che presentava “uno squilibrio di potere”: World Athletics chiamava in causa il Cio, l’unica organizzazione che poteva intervenire. A complicare la situazione, l’articolo di domenica del Times sulla querela presentata ad un tribunale della contea di Broward, in Florida, dove si allena il gruppo di Reider da tre atlete da lui assistite.

De Grasse 200m Parigi 2024

Le accuse nei confronti dell’allenatore sono varie: se le donne si sono lamentate di abusi di natura sessuale ed emotiva, un altro atleta, il cui nome è riportato nella denuncia, ha accusato il tecnico di molestie verbali e sessuali. La federazione statunitense di atletica avrebbe deciso di mettere sotto sorveglianza l’attività di Reider, cosa che potrebbe impedirgli di svolgere il suo lavoro: queste accuse, ovviamente, sono tutte da dimostrare ma si tratterebbe di una situazione piuttosto seria, capace sicuramente di turbare gli atleti da lui seguiti proprio prima dell’appuntamento principe della stagione, per il quale si sono allenati per tre anni.

“Ne soffriranno gli atleti”

Dopo il ritiro dell’accredito, l’avvocato di Reider ha emesso un comunicato nel quale si condanna fermamente la decisione, “basata su accuse vecchie di anni da ex atleti che cercano solo di fare soldi”. Il fatto è che, al momento, il tecnico non è stato punito né da SafeSport né dalle federazioni statunitensi o canadesi e non c’è stata nessuna inchiesta formale che possa fornire credibilità a queste accuse. Secondo i legali di Reider, “è un giorno triste per il movimento olimpico quando la paura di ricevere pubblicità negativa ha la meglio sugli interessi degli atleti. Chi soffrirà di più per questa decisione saranno proprio loro, che dovranno correre senza il loro allenatore”.

Jacobs semifinale Parigi 2024

Il gruppo di allenamento di Reider include non solo i campioni olimpici uscenti di 100 e 200 metri Marcell Jacobs ed André de Grasse ma anche il velocista giapponese Sami Brown, il britannico Gemili e molti altri specialisti, che si allenano in Florida per tutto l’anno. Questo non è che l’ultimo problema per Reider, che si vide negare gli accrediti ai mondiali del 2022 e 2023 dopo che l’inchiesta di SafeSport del novembre 2021 aveva confermato una relazione illecita con un’atleta di 26 anni più giovane quando era il capo allenatore della velocità per Team Gb.

La vicenda risale a diversi anni fa e causò nel 2014 il licenziamento in tronco del tecnico americano, che da allora non fa che difendersi da accuse del genere. Viste le tante polemiche che circondano questi Giochi Olimpici, sicuramente un caso del quale l’atletica avrebbe fatto volentieri a meno.

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