"Dico ciao alla boxe". L'annuncio di Angela Carini dopo lo scontro con Khelif

Forse per la delusione o, semplicemente, per motivi personali, Angela Carini ha annunciato di volersi fermare con la boxe: "Meloni mi ha detto di continuare a credere nei miei sogni ma io ho deciso di fermarmi"

"Dico ciao alla boxe". L'annuncio di Angela Carini dopo lo scontro con Khelif
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I 46 secondi di incontro contro Imane Khelif potrebbero essere stati gl ultimi per Angela Carini, atleta della Polizia di Stato che sta valutando l'addio alla boxe. Tanta la delusione per quanto è accaduto, nonostante da parte sua ci sia stato il tentativo di smorzare ogni polemica. Ma la verità è che quanto accaduto a Parigi, anche se lei non lo vorrebbe a vedere, l'ha profondamente segnata: "Per me non è una sconfitta. Io non ho perso, mi sono solo arresa con maturità. Esco a testa alta ma dico ciao alla boxe". Una decisione che Carini ha ribadito anche in diretta televisiva su La7 questa mattina: "Ho avuto il sostegno della Nazione e Meloni mi ha detto di continuare a credere nei miei sogni. Tanti mi hanno detto di continuare fino alla fine, ma io ho deciso di fermarmi per il mio bene".

"Non me la sono più sentita di combattere dopo meno di un minuto. Ho preso un colpo al naso e ho perso l'equilibrio, non respiravo e quindi ho detto basta", ha detto a La Stampa in una lunga intervista pubblicata oggi sul quotidiano torinese. "Questa per me era la mia Olimpiade e volevo percorrere l'ultimo chilometro", ha aggiunto, scusandosi anche per non aver stretto la mano alla sua avversaria, gesto stigmatizzato da molti perché non conforme allo spirito olimpico. Ma tante cose in questa edizione di Parigi non lo sono. "Non sono nessuno per poter giudicare. Non sono nessuno per prendere una decisione. Se questa ragazza è qui ci sarà un motivo. Io ho combattuto e sono salita sul ring, come è giusto che facessi", ha proseguito, dimostrando il massimo rispetto per la disciplina: "Non ho mai protestato. Non ho mai detto una parola. Mi adeguo alle regole, non decido io".

Lei ha deciso, per il suo bene, di fermare l'incontro meno di un minuto dopo l'inizio, perché "i suoi colpi sono molto forti" e non ne aveva mai subiti di questo tipo in tanti anni che si confronta con le colleghe sui ring di tutto il mondo. "Ho preso molti colpi. Sono una combattente e una che davanti al dolore non si ferma mai",ma, spiega, "non c'è stata nessuna irregolarità" tuttavia "con tutta la mia determinazione e caparbietà, non sono riuscita ad andare avanti".

Salita sul ring, spiega il pugile, "mi sono chiesta: chi sto affrontando? Poi però non tocca a me decidere. Mi dispiace anche per lei, siamo finite in un boom mediatico. Chi siamo noi per giudicare? Per dire cosa è giusto e cosa è sbagliato? Noi siamo atlete, non siamo giudici".

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