L’europeo da record dell’Italia dell’atletica si chiude con una serata finale davvero memorabile. Il medagliere degli azzurri sale a livelli incredibili, addirittura 24 medaglie: mai nessuna nazione ospitante aveva fatto meglio. La 4x100 di Marcell Jacobs e Filippo Tortu mette una prova di forza incredibile, demolendo gli avversari e portando a casa l’undicesimo oro della spedizione tricolore. Prima dell’acuto del quartetto azzurro, erano arrivate altre tre medaglie importanti. Ad aprire la serata finale dell’europeo di casa, l’argento dei ragazzi della 4x400, che riescono a battere il quartetto tedesco per un solo millesimo di secondo. Poco dopo tocca a Larissa Iapichino chiudere una progressione maiuscola con un ultimo salto che le consente di balzare dal quarto al secondo posto dietro alla tedesca Mihambo. C’è anche spazio per il bronzo in volata di Pietro Arese sui 1.500, una grande soddisfazione dopo troppi quarti posti. Un finale memorabile per un europeo che gli amanti dell’atletica italiana difficilmente dimenticheranno.
Argento 4x400, quarte le ragazze
L’ultima serata degli Europei di atletica inizia con il grande spettacolo del salto con l’asta maschile e l’attesa del campionissimo svedese Duplantis. La finale B dei 10.000 maschili vede gli italiani protagonisti ma incapaci di contendere la vittoria allo spagnolo Ramos; quinti e sesti Guerra e Ouhda, sotto gli occhi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presente per la seconda serata consecutiva all’Olimpico. La gara del salto con l’asta non è ancora entrata nel vivo ma l’attenzione di tutti si concentra sulla pedana del lungo, dove scende in campo una delle atlete più attese, Larissa Iapichino. La 4x400 femminile entusiasma gli spettatori romani con una gran prova: Accame, Trevisan, Polinari e Mangione vanno bene nelle prime frazioni ma non riescono a tenere il ritmo delle favorite olandesi.
Quando prende il testimone Femke Bol non ce n’è davvero per nessuno: Alice Mangione fa una gran rimonta ma non riesce a strappare il bronzo al Belgio. La staffetta fa il record italiano con 3:23.40 ma la medaglia di legno brucia parecchio. I ragazzi della 4x400 fanno una gran gara, lottando fino sul filo di lana. Sito, Aceti, Meli e Scotti devono fare a meno di Sibilio, inizialmente annunciato ma si battono alla grande. L’ultimo giro di Scotti è al cardiopalma con l’ultimo frazionista tedesco che sembra viaggiare a velocità doppia nel rettilineo finale. Alla fine, però, l’azzurro riesce a tuffarsi sul traguardo, strappando l’argento dietro al fortissimo Belgio per un solo millesimo di secondo.
Iapichino, argento storico
Una delle gare più attese dal pubblico, il lungo femminile, prende il via poco prima delle 21 con un acuto immediato di Larissa Iapichino, un 6.82 che le vale il primo posto provvisorio. La favorita della serata, la tedesca Mihambo, fa solo 6.70 al primo salto mentre la portoghese De Sousa è calda con un 6.87 che fa scalare l’azzurra al secondo posto. La prima serie vede quindi l’atleta italiana davanti alla campionessa olimpica in carica: Larissa riesce a migliorarsi di due centimetri al secondo salto ma quando l’atleta tedesca torna in pedana fa capire che prendersi l’oro sarà quasi impossibile: un 7.22 che sembra valere la medaglia del metallo più pregiato. La fiorentina fa un discreto salto al terzo turno, andando però lunga di pochi centimetri alla battuta: la delusione sale ancora quando la francese Kpatcha fa meglio dell’azzurra di un solo centimetro. Se la Mihambo fa un salto nullo, la svizzera Kalin sale a soli due centimetri da Larissa: per portare a casa una medaglia bisognerà trovare il salto giusto.
Nel frattempo si susseguono le finali nelle quali non ci sono atleti azzurri in gara: se negli 800 femminili domina la britannica Hodgkinson, nel giavellotto, il ceco Vadleich trova un lancio importante, 88.65, che gli vale l’oro davanti al tedesco Weber. Quando si arriva alla fine della terza rotazione, la Iapichino viene scavalcata dalla Assani, che mette un buon 6.91. Al primo dei tre salti di finale, Larissa si migliora di altri due centimetri, non abbastanza per riprendersi la medaglia di bronzo. Il quinto salto vede l’atleta fiorentina saltare 6.90, ad un solo centimetro dalla medaglia, risultato che saluta con un segnaccio eloquentissimo. La Iapichino si gioca il tutto per tutto nell’ultimo turno di salti, che parte con quattro atlete in un solo centimetro. Il suo ultimo salto è salutato dal boato dell’Olimpico: 6.94, per ora sarebbe medaglia d’argento. La Assani non riesce a migliorarsi: quando la portoghese De Sousa non ce la fa, esplode la felicità di Larissa, che doppia l’argento di mamma Fiona May.
Apoteosi 4x100, bronzo Arese
L’ultimo acuto di questi europei memorabili potrebbe arrivare dalla staffetta 4x100 ma prima ci sono ancora diverse finali da vivere: nei 1.500 piani, ci sono in ballo tre azzurri ma si decide tutto nel finale, con Pietro Arese che ha il compito non ideale di battersi con il favoritissimo Ingebritsen. Il norvegese si invola nel finale ma il finale dell’azzurro è comunque ottimo: il belga Vermeulen fa un rettilineo finale da applausi ma arriva finalmente un bronzo per il mezzofondista piemontese, festeggiato anche dai compagni di squadra. Medaglia numero 23 per l’Italia: nessuna nazione ospitante ha fatto meglio agli europei. Il clou della serata arriva con le staffette veloci: partono le ragazze ed è praticamente un duello tra Gran Bretagna e Francia, con le britanniche che vincono sulle transalpine, mentre l’Olanda scippa il bronzo alla Svizzera.
La gara del salto con l’asta viaggia su livelli astronomici, visto che sono ben cinque gli atleti ad aver saltato 5.87, misura certo non banale. Tutto è quasi pronto per la 4x100, con protagonista in seconda frazione Marcell Jacobs e in ultima frazione l’argento dei 200 Filippo Tortu. L’Italia è favorita ma le staffette sono comunque un terno al lotto, visto che basta un niente per rovinare tutto. La prova del quartetto azzurro è praticamente perfetta, con quattro frazioni e cambi perfetti: quando Tortu si lancia sul rettilineo la gara è già decisa.
Medaglia d’oro più che meritata con un vantaggio nei confronti dell’Olanda di oltre sei decimi, un’eternità davvero. Il 37.85 degli azzurri è il miglior risultato stagionale, un messaggio chiarissimo lanciato nei confronti di Parigi 2024.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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