Parigi - Sfortuna nera. L’aereo che ieri doveva decollare con a bordo Gianmarco Tamberi è partito senza il campione olimpico, costretto a posticipare di un giorno la partenza per la Francia. «Ho avvertito una fitta lancinante ad un fianco e probabilmente ho un calcolo renale», racconta sui social il portabandiera azzurro, che dopo la cerimonia di apertura era tornato a casa.
La mala sorte si abbatte di nuovo su Gimbo, che a tre giorni dalla gara si ritrova sdraiato su un letto d'ospedale con 38,8 di febbre e tanto malessere dopo che già l’avvicinamento a questi Giochi non era stato semplice a causa di un problema fisico che lo aveva costretto a saltare delle gare. «Incredibile... Non può essere vero - esordisce il marchigiano nel post -. Sarei dovuto partire per Parigi e iniziare il mio percorso verso questo grande sogno e invece mi è stato consigliato di posticipare il volo a domani (oggi, ndc), nella speranza che, con un po’ di riposo, questo incubo finisca. Non mi resta che aspettare e pregare...». Si accettano miracoli. «Non mi merito tutto questo - prosegue -, ho fatto di tutto per questa Olimpiade, di tutto. Una sola cosa è certa, non so come ci arriverò, ma io in quella pedana ci sarò e darò l'anima fino all'ultimo salto, qualsiasi sarà la mia condizione. Lo giuro a voi ma ancora prima lo giuro a me stesso», conclude.
In pista, allo Stade de France, è stata una mattinata positiva per gli atleti azzurri. Mattia Furlani nel lungo e Sara Fantini nel martello hanno agguantato la finale nelle rispettive specialità. Al reatino è bastato un salto da 8,01 metri per prendere confidenza con la pedana olimpica e volare all’ultimo atto (domani) con la sesta misura di ingresso. Una maturità da campione per il ragazzo di 19 anni, all’esordio olimpico; ma ormai l’argento europeo di Roma è tra i big del lungo: «Darò il tutto per tutto. L’uomo da battere è Tentoglou (8,32m), ma penso alla mia gara». La regina continentale Sara Fantini si prende la finale del lancio del martello con l’ottava misura (72,40 al primo lancio) e domani andrà alla ricerca di una storica medaglia ottenuta finora solo in campo maschile (Vizzoni, argento a Sydney 2000). Passa il turno anche Lorenzo Simonelli: l’oro europeo nei 110 ostacoli è secondo nella sua batteria in 13.27. «Sono carico, molto tranquillo e rilassato», ha spiegato Lollo.
Ottimo risultato per Pietro Arese che chiude in 3’33"03 al sesto posto la sua semifinale e si qualifica per la finale di martedì alle 20.50 dei 1500 metri. È sceso invece di nuovo sotto i 45 secondi il milanese Luca Sito, che vola nella semifinale dei 400 metri con 44.99 dopo le fatiche della 4x400 mista. E stasera tocca di nuovo a Nadia Battocletti, impegnata nella finale dei 5000 con il gotha del mezzofondo mondiale. Settima a Tokyo, dove era stata la miglior atleta europea, la trentina campione d’Europa è riuscita a restare incollata in batteria alla keniana Faith Kipyegon e all’olandese Sifan Hassan, due stelle dell’atletica.
In palio, stasera, anche le medaglie del disco, dove sarà in gara Daisy Osakue. Riflettori puntati anche sulla pedana del salto con l’asta, con lo svedese Mondo Duplantis favoritissimo per il bis di ori consecutivo dopo il titolo già vinto a Tokyo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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