Intervista a Marco Caroti, general manager di Alma Racing (di Max Allegri), scuderia di Estrosa

Prosegue il nostro viaggio dentro il mondo del galoppo agonistico, oggi abbiamo il piacere di intervistare Marco Caroti, il general manager della Scuderia Alma racing (di Massimiliano Allegri), una realtà giovane ma che già si è fatta apprezzare nel mondo dei cavalli da corsa

Marco Caroti ed Estrosa
Marco Caroti ed Estrosa

Abbiamo già intervistato allenatori e proprietari, ma le professioni nell’ippica sono molteplici. Cosa significa essere general manager di una scuderia di cavalli da corsa?

"Il manager è colui che cura gli interessi dei proprietari soprattutto quando gli stessi, per motivi personali e/o professionali, non hanno abbastanza tempo da dedicare alla gestione della scuderia. Quindi si occupa di tutto ciò che è burocrazia, dell’amministrazione e dei rapporti con gli allenatori. A questo riguardo credo che sia importante un rapporto quasi giornaliero per essere sempre al corrente delle condizioni dei cavalli e per scegliere insieme i programmi più adatti".

La Alma Racing nasce per la passione di Massimiliano Allegri, il famosissimo allenatore di calcio, che ha deciso di investire in quello che è il suo secondo sport preferito, tanto che la Treccani ha certificato anche il suo famosissimo detto “Corto muso”. Noi ce lo ricordiamo molto giovane negli ippodromi Caprilli e San Rossore. Ma il rapporto tra lei ed il Mister è puramente professionale?

"Il mio rapporto con Massimiliano è nato più di 40 anni fa quando io avevo circa 15 anni e lui 10, diciamo che più che professionale è di amicizia. A Livorno c’è un quartiere che si chiama Coteto, dove Massimiliano è nato e dove io mi sono trasferito con la mia famiglia nel 1977, lì c’era ed ancora c’è il mitico Bar Ughi, frequentato da tanti appassionati ippici dove sin dai tempi di Tele Elefante, la tv era sintonizzata sempre sulle corse dei cavalli. Così è nata la nostra passione e sempre in quel bar ci troviamo tra amici, a seguire e commentare la giornata ippica. Quando Massimiliano decise di avviare una scuderia di cavalli da corsa, per mettere in pratica la sua passione per questo sport mi contattò, in quanto io avevo avuto già esperienza come proprietario e soprattutto avevo conoscenze con proprietari italiani che avevano cavalli in Francia dove lui aveva idea di iniziare la sua avventura. A quel punto mi sono proposto per dargli una mano nella partenza in quanto i suoi impegni chiaramente non gli permettevano di occuparsene in prima persona. Abbiamo fatto la domanda come proprietario a France Galop ed in seguito abbiamo scelto la giubba e chiesto i colori. Naturalmente il colore amaranto come fondo, che riporta alla nostra origine labronica, ci ha trovato subito d’accordo".

E con gli allenatori dei vostri purosangue, come è il rapporto?

"Attualmente abbiamo 4 allenatori diversi per i nostri cavalli e sono tutte persone professionalmente e umanamente eccezionali. Io mi rapporto con loro quasi giornalmente e di conseguenza aggiorno il Mister quando ci sono novità degne di nota. In Francia abbiamo come riferimento Alessandro Botti a Chantilly, che ha ai suoi ordini diversi nostri cavalli. Con lui ho veramente un ottimo rapporto, tanto che riusciamo a comprendere bene le rispettive esigenze. Attualmente stiamo attraversando un periodo un po’ sfortunato con alcuni cavalli infortunati ma siamo convinti di poter far bene. Sempre in Francia abbiamo un cavallo in comproprietà con un altro proprietario italiano da Yann Barberot a Deauville, il rapporto è chiaramente meno intenso e continuo ma anche lui si è dimostrato un grande professionista. Manda report sul programma del cavallo, prima della corsa e subito dopo la stessa con una precisione maniacale, difficilmente dice una cosa che poi non si avvera. Il cavallo che ha in allenamento si chiama Momento Giusto, un 4 anni che ha vinto ben 3 handicap e che purtroppo non è francese altrimenti avrebbe superato i 100.000 € di vincita. In Italia i cavalli al galoppo sono a San Rossore da Endo Botti e Cristiana Brivio, con loro il rapporto è veramente stretto visto anche la possibilità di andare in scuderia a mezz’ora da casa. Dobbiamo ringraziarli di aver scoperto Estrosa acquistata alle aste in Irlanda con grande fiducia. Oltre alla femmina da loro abbiamo anche un altro bellissimo ma sfortunato cavallo, Lyricus già vincitore in Francia (da Alessandro) e destinato al Parioli 2022 se non fosse arrivato un grave infortunio che ne ha per adesso pregiudicato la carriera. Il cavallo è italiano quindi abbiamo deciso, in massima sintonia di riportarlo in Italia per cercare di recuperarlo al meglio e speriamo di rivederlo presto a buon livello. La new entry finale e un cavallo trottatore che è in allenamento da Fausto Barelli e Pippo Gubellini a Bareggio. Si tratta di Django AS un 4 anni da Maharajah, ha corso pochi giorni fa e la prestazione è stata in chiaro scuro. Ha rotto sulla seconda curva, si è rimesso finendo terzo con un buon finale, i giudici però lo hanno squalificato, la prossima partirà dietro le ali dell'autostarter ed allora potrà dare il meglio, noi ci crediamo, i mezzi li ha".

L’intervista che lo ho chiesto e che lei gentilmente mi sta concedendo, ha l’ambizione di essere un piccolo contributo alla ripartenza di questo sport che tanto lustro ha dato alla nostra amata passione per i cavalli, e siamo convinti che raccontare la vera e sana quotidianità possa avvicinare le persone e legare ancor di più gli appassionati. Qual è l’episodio che ha segnato in positivo la sua carriera e anche ovviamente quello in negativo?

"Come esempio positivo rimaniamo sul presente, parliamo proprio di Estrosa. Endo e Cristiana hanno sempre avuto molta fiducia nella cavalla che, dopo un debutto molto convincente, non era mai riuscita ad esprimersi al meglio. Nel Premio Seregno quando l’ho vista presentarsi ai 300 finali ancora con parecchio in mano mi sono veramente emozionato. Per la nostra giovane scuderia è stata la vittoria più importante che speriamo venga presto sostituita da altre ancora più importanti. Gli episodi negativi purtroppo riguardano spesso e volentieri gli infortuni dei cavalli, oltre a Lyricus di cui ho già accennato, abbiamo un altro ottimo cavallo, che addirittura era iscritto nel derby Francese del 2022, Mascagni. Dopo un bellissimo debutto in maiden a Saint Cloud dove perse per una narice venendo da lontano contro un cavallo di Khalid Abdullah si è infortunato ad un tendine. Dopo un lungo periodo di recupero quando sembrava che fosse pronto per tornare in pista ha avuto una recidiva che purtroppo ne impedirà la carriera agonistica. Questo ci ha parecchio colpito, è stato un duro colpo emotivo perché era veramente un cavallo con il passo del campione vero".

Ha parlato di Estrosa e abbiamo percepito emozione e orgoglio, vincere il Premio Seregno battendo nettamente un lotto di avversarie molto agguerrite ha dato sicuramente tanta soddisfazione ma altrettanta responsabilità, perché ora tutti si attendono un ulteriore salto di qualità, in merito cosa ci può dire…è iscritta al Premio Regina Elena e i bookmaker, dopo l’ultima vittoria la tengono in considerazione, ci sarà sicuramente da temere Shavasana, Aloa che non può essere quella affrontata nel Seregno, Aquila reale… e mi fermo perché si prospetta gara vera.

"La cavalla è bellissima, ha un fisico possente e noi speriamo di fare bene nella prima corsa di gruppo che affrontiamo come scuderia. Shavasana è la capofila indiscussa della generazione, peraltro abbiamo una quota dello yearling suo fratello da Sea the Stars. Noi speriamo in una corsa lineare senza intoppi e la gabbia non è da disprezzare. Le altre sono tutte ottime cavalle ma credo alla nostra portata".

estrosa
Estrosa

Un’ultima domanda, che dobbiamo fare per salvaguardare il sacrosanto diritto di cronaca, perché oltre alle storie, i nostri lettori sono interessati a ciò che succede nel mondo. Sarà riformata l’ippica italiana? E visto che la Alma Racing corre anche in Francia può, in estrema sintesi, dirci le differenze tecniche ed organizzative, perché è noto a tutti che francesi, inglesi ed irlandesi sono i veri maestri...

"Attualmente l’ippica italiana e quella francese non sono comparabili in niente. Montepremi, programma, qualità, organizzazione tutto è, su due mondi diversi. Alcuni piccoli esempi per capire. Abbiamo un cavallino da Alessandro Botti, un tre anni, si chiama Lingotto. È francese, ha vinto una corsa a reclamare ed ha portato a casa 19.700 €, Estrosa ha vinto una Listed ha guadagnato 16.575 €. Oltre a questo, in Francia la vincita viene accreditata la settimana successiva alla corsa, in Italia circa sei mesi dopo. Altri esempi possono essere il programma che Oltralpe è disponibile per tutto l’anno mentre in Italia spesso viene pubblicato una settimana prima dell’inizio della riunione dell’ippodromo. Ci sono alcune cose che potrebbero fare la differenza. Me ne vengono in mente due. La prima è a costo zero ed è la riforma delle scommesse, togliere il doppio totalizzatore, mettere il minimo di giocata ad 1€ per le scommesse singole e 0,25€ per quelle multiple e per i sistemi. Per far questo basta la buona volontà ed oltretutto non costa niente. Altra cosa più difficile ma ancora più importante il ripristino di un organo tecnico come poteva essere il Jockey Club che gestisca tutto il settore estrapolandolo dal ministero dove le problematiche si perdono insieme a molte altre. Un funzionario del MIPAAF perché dovrebbe impegnarsi a capire un mondo del quale magari non si è mai interessato quando, magari tra sei mesi vince un concorso e/o viene spostato ad un altro ministero?".

E con questa riflessione finale ci congediamo da Marco Caroti, lo ringraziamo per la bella e interessante intervista ed auguriamo alla Scuderia Alma Racing, lunga vita

e tante v… che non si scrive perché la scaramanzia è d’obbligo. Quando un pisano conosce un livornese nasce subito stima e rispetto, ancorché spesso si dica il contrario. Viva il galoppo e in questo caso anche il trotto.

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