Possibile che ad un disastroso arbitraggio segua una decisione al limite dell’assurdo? A quanto pare sì, visto che la decisione della giuria d’appello della World Athletics sul ricorso dell’Italia contro la controversa espulsione di Condemi nel quarto di finale tra il Settebello e l’Ungheria ha scatenato polemiche ancora più virulente. La Federazione Italiana Nuoto è furibonda e ha presentato in serata un ricorso d’urgenza al Tas, viste le evidenti incongruenze nelle motivazioni della giuria nel respingere la richiesta azzurra di rigiocare il quarto di finale.
La Fin presenta ricorso al Tas
In serata è arrivata l’ufficialità: la Federazione Italiana Nuoto ha deciso di ricorrere al Tribunale Arbitrale dello Sport per risolvere la questione. Il comunicato della Federnuoto fa notare come le motivazioni della giuria d'appello non abbiano convinto i vertici del nuoto azzurro. Il presidente Paolo Barelli ha ufficializzato la decisione della federazione: “Presenteremo un terzo ricorso al Tas per un riscontro formale al nostro disappunto perché non credo che sortirà ulteriori effetti. Un aspetto clamoroso è che l'appello alla World Aquatics non possa modificare il risultato di una competizione secondo regolamento. Allucinante anche che ieri era gioco violento, oggi non lo sia più. L'errore è plateale e incomprensibile perché è evidente l'intenzione del ragazzo di tirare in porta. Trovo allucinante che arbitri esperti, convocati per le Olimpiadi, non siano in grado di distinguere un gesto violento da uno tecnico”.
La decisione è maturata dopo che, alle 18.51, la Fin ha ricevuto le motivazioni argomentate della giuria d’appello, che evidenziano la “mancanza di violenza nell'azione di Condemi ma soprattutto l'impossibilità di ripetere la partita per decisioni che coinvolgono il VAR secondo i regolamenti in vigore”. La Federnuoto non ci sta: “Quanto accaduto in semifinale è un errore bestiale, che è stato stigmatizzato da tutti i social e i siti internazionali di pallanuoto. I ragazzi hanno ricevuto solidarietà di tutti, ma sono disperati per un'opportunità persa a causa dell'arbitraggio”. Resta da capire quanto rapida sarà la decisione del Tas, visto che i tempi del torneo olimpico sono ristrettissimi e già nella giornata di venerdì si giocheranno le due semifinali.
Quando la pezza è peggiore del buco
Dopo la protesta della Fin presentata immediatamente dopo la fine del quarto di finale del torneo olimpico di pallanuoto, che ha visto la vittoria ai rigori dell’Ungheria, la giuria d’appello aveva ascoltato in mattinata il protagonista della svista arbitrale, l’azzurro Francesco Condemi, il vicepresidente della Fin Marotta ed il direttore tecnico Conti. L’oggetto del contendere è stata la decisione presa dall’arbitro montenegrino Miskovic che, a pochi minuti dall’intervallo, è andato al Var per rivedere l’azione che aveva consentito a Condemi di portare il Settebello sul 3-3. Dopo una lunga review, l’arbitro balcanico non solo ha annullato la rete ma ha addirittura espulso per 4 minuti il 20enne catanese per “condotta violenta”. Quando le immagini sono state mostrate sul maxischermo, sono iniziate a piovere bordate di fischi all’indirizzo dell’arbitro per questa decisione che ha pesantemente danneggiato gli azzurri. Il replay, infatti, mostra che il contatto tra la mano di Condemi ed il volto del giocatore magiaro è avvenuto mentre stava tirando: un episodio di gioco del tutto involontario punito con la sanzione più severa nella pallanuoto.
Il verdetto della giuria d’appello è arrivato nel primo pomeriggio di giovedì ed è tanto sintetico quanto controverso: la partita non si rigiocherà, il ricorso presentato dall’Italia viene respinto ma, allo stesso tempo, la squalifica che avrebbe impedito a Condemi di giocare il gironcino per il quinto posto viene cancellata. Come mai? Secondo la giuria, il gesto del giocatore azzurro non risponde ai requisiti previsti dal regolamento. Una decisione che ha fatto andare su tutte le furie la delegazione azzurra, che già a caldo non si era trattenuta dal lanciare accuse molto chiare nei confronti del direttore di gara. Il ct Sandro Campagna, intervistato dalla Rai alla fine della partita, era un fiume in piena: “Non ho parole su quello che si è visto. Era evidente. E lo avevo detto a chi di dovere già prima della partita che questa designazione era stata ‘presa dall'alto' in una certa maniera”. Ora che la pezza si è rivelata peggiore del buco, le polemiche non potranno che salire ulteriormente di livello.
Condemi: “Superiori a tutto questo, torneremo”
A dire quel che Campagna non può dire a chiare lettere ci ha pensato l’ex azzurro Francesco Postiglione, commentatore tecnico per la Rai: “Miskovic non è un arbitro abituato a fare partite di questo genere, mentre Alexandrescu sì. E, probabilmente, già quello era un campanello d'allarme tanto che Campagna lo aveva detto già prima della gara”. Altrettanto duro il presidente della Federnuoto Paolo Barelli nei confronti di quello che sembra un errore arbitrale troppo marchiano per non far sospettare il peggio: “La decisione arbitrale che ha coinvolto Condemi è scandalosa. Ha falsato una partita olimpica vista da milioni di persone che si staranno domandando come sia possibile un atto di totale incompetenza. L'utilizzo del Var dovrebbe garantire certezze, invece ha falsato una partita che sarebbe potuta essere una straordinaria vetrina per la pallanuoto internazionale. Quello che è accaduto è inaccettabile e la componente arbitrale dovrebbe ravvedersi”.
Molti sono stati pronti a far notare come il verdetto contraddica palesemente la decisione arbitrale: se la squalifica nei confronti di Condemi viene cancellata, decade la ragione dietro l’espulsione che ha lasciato il Settebello con l’uomo in meno per ben quattro minuti. Se il colpo non è “volontario e violento”, l’Italia è stata danneggiata in maniera illecita, tanto da falsare in maniera forse decisiva il risultato finale. La reazione migliore a questo verdetto surreale la esprime proprio Condemi attraverso il suo profilo Instagram: “Non riesco ad esprimere nessun tipo di emozione per quanto accaduto e mi chiedo cosa possano imparare i bambini da un atto come quello di ieri, in cui la politica è al di sopra dello sport. Siamo italiani e siamo superiori a tutto questo: sempre a testa alta e mani sul cuore.
Sono orgoglioso di essere nato italiano: torneremo!”. Al momento la Fin sembra intenzionata a fare un ricorso d’urgenza al Tas, cosa che potrebbe mandare nel caos l’intero torneo olimpico della pallanuoto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.