Lo scambio più lungo nella storia del ping pong

Qatar Open, 2017: tra la cinese Li Jie e la giapponese Hitomi Sato va in scena una battaglia epica. Il botta e risposta senza errori dura più di 10 minuti e viene interrotto soltanto per un imprevisto

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Sugli spalti si registrano già innumerevoli gradazioni di torcicollo. I bambini non sanno se tirare per la giacca i genitori per chiedere di tornare a casa, oppure se sono divertiti. Gli adulti arrancano penosamente, costretti a seguire con lo sguardo quello scambio vorticoso. Uno pensa di godersi un pomeriggio tranquillo, rimpinzandosi di pop corn e bibite gasate, mentre poco sotto scorre un match live di una tra le specialità sportive più innocue in assoluto, il tennistavolo per quelli bravi, il ping pong per il popolino. Non lo sai mica, staccando il biglietto all'ingresso della gigantesca arena indoor qatariota, che stai per impelagarti in una sorta di Truman Show della racchetta. Fendente da un lato del tavolo, risposta dall'altro capo. Profili che si allungano e si protendono, a difendere allo spasmo, pallina su pallina. Benvenuti nel loop.

Qatar Open, 2017, duello tutto al femminile. Da un lato del tavolo, concentrata ed elettrica, si agita la sagoma della cinese Li Jie. Sul versante opposto, impassibile e persuasa a spuntarla, la giapponese Hitomi Sato. Maglietta rossa e pantaloncini neri per la prima contendente, completo quasi interamente nero per la seconda. Niente di meglio di una disputa orientale, si dicono spettatori e cronisti, ben consci del fatto che sono questi i paesi depositari della cultura tennistavolistica mondiale. Nascono praticamente con la racchetta impugnata, si allenano strenuamente fin dalla più tenera età, hanno persino inventato loro un nuovo modo di servire, che poi è proliferato, ma comunque nessuno riesce a lambire quelle soglie di maniacale perfezione.

Difficile capirlo specialmente per noi italiani, che releghiamo il ping pong ai ricordi balneari, quando tra vongole e fritti misti che riempivano l'aria tentavamo discutibili colpi ad effetto immaginandoci campioni, mentre eravamo senz'altro delle pippe cosmiche. Comunque, tornando alla partita, nessuno può davvero immaginare di aver acquistato un biglietto per assistere alla conquista di un nuovo record. Uno da Guinnes dei primati.

Decidono infatti, la Li Jie e la Sato, che invece di partire a razzo sia meglio prima studiarsi. Assestare qualche colpo interlocutorio, per saggiare la tenuta fisica e mentale dell'avversaria. In fondo è soltanto il primo round del torneo e tentare di intuire i varchi dell'avversaria è più che naturale. Partono dunque lente, le sfidanti. I loro scambi assomigliano ad uno di quei giri di valzer che sembrano non finire mai. Sbadigli e trastulli al cellulare, dalle tribune. Poveri cari: non sanno che è soltanto l'inizio. Ignorano di essersi appena invischiati.

Nel frattempo le due giocatrici salgono di ritmo. Dopo un paio di minuti trascorsi senza spingere, entrambe capiscono che potrebbe essere il caso di darci un taglio. Dritti e rovesci si fanno più taglienti. La Li Jie forza alcuni colpi. La Sato risponde e tenta di salire in cattedra. Altri due minuti, e siamo a quattro. Tra la gente inizia a trapelare l'impressione che forse, qui, si stia consumando qualcosa di raro. Cinque minuti di scambi. E poi sei. A questo punto vieni assalito da quello strano formicolio che ti si arrampica fino all'altezza della corteccia cerebrale, quando qualcosa che ti diverte molto non si esaurisce, eppure è sempre sul punto di finire.

Sette minuti. Otto. Adesso escono inevitabili suoni dalle bocche riunite all'Arena, e non sono più, certo, sguaiati sbadigli. Nove minuti. Ok, adesso è chiaro a tutti che siamo di fronte ad un evento eccezionale. Che si conclude soltanto quando il timer indica 10 minuti e 30 secondi, ma perché un'altra pallina entra nell'area di gioco. Altrimenti quelle due sarebbero andate ancora avanti, incapaci di battersi, di rifilarsi un colpo decisivo. Quando finalmente si interrompono, se ne sono scambiati la bellezza di 766, senza mai sbagliare. Ora la gente si alza in piedi e applaude senza sosta.

Ha appena assistito ad un record che verrà riconosciuto dalla federazione internazionale come lo scambio più lungo di sempre (anche se per il Guinnes dei primati la palma andrebbe ad uno scambio avvenuto nel 2014, durato più di 8 ore).

Uno pensa di andare ad una semplice partita di ping pong e invece inciampa in un pezzo di storia.

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