Giorni di fuoco per la Federvolley, impegnata a sbrogliare l'intricata matassa della nazionale femminile. Travolta dalle polemiche dopo il fallimento all'Europeo e la mancata (per ora) qualificazione alle Olimpiadi, che si sono aggiunte al caso Egonu e ai malumori dello spogliatoio, la Federazione è pronta a voltare pagina. ù
L'avventura di Davide Mazzanti sulla panchina azzurra è da considerarsi conclusa. Lo ha praticamente ufficializzato il presidente federale Giuseppe Manfredi, ai microfoni di Sky Sport: «Per la nazionale femminile è stata una stagione deludente, dobbiamo cominciare a capire da subito come rimettere in carreggiata tutto il sistema. Dopo l'Europeo non abbiamo avuto il tempo materiale per cambiare, visto l'inizio ravvicinato del Preolimpico».
Manfredi ha poi commentato il toto-nomi per la successione di Mazzanti, col profilo di Julio Velasco circolato con insistenza nelle ultime ore, e il possibile ritorno in azzurro di Egonu e delle altre escluse dall'ormai ex ct: «Velasco è una delle cinque o sei ipotesi che stiamo valutando. Torneranno Egonu e le senatrici? Il nuovo allenatore valuterà tutto daccapo». Poche ore più tardi, però, lo stesso Velasco ha smentito le voci che lo vedrebbero nuovamente sulla panchina azzurra, dopo il ciclo d'oro con la nazionale maschile negli anni '90 e la parentesi del 97/'98 alla guida dell'Italvolley femminile: «Mi sono trovato su tutti i giornali e su tutti i siti internet, leggendomi come nuovo allenatore della nazionale italiana femminile. Peccato che nessuno mi abbia mai contattato, nemmeno telefonicamente, per propormi questo incarico.
Questa situazione mi mette in difficoltà anche nel lavoro che sto svolgendo attualmente e mette in difficoltà anche la società UYBA Volley Busto Arsizio (con cui ha firmato un contratto per la prossima stagione), che sta programmando con serietà il suo percorso sportivo». Un pessimo segnale per la Federazione, alle prese con una rifondazione decisamente complicata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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